mercoledì 15 ottobre 2014

Alluvioni: perchè le opere restano bloccate?

Davvero sconcertante l'analisi che Fabio Tonacci ha fatto nel suo articolo "Alluvioni: paralizzate otto opere su dieci", pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 12 ottobre 2014, che potete leggere al seguente link: http://www.astampa.rassegnestampa.it/GruppoTotoAc/View.aspx?ID=2014101228566175. La stessa ultima alluvione di Genova, pur nell'eccezionalità dell'evento (in alcuni punti sono caduti quasi 1.000 mm d'acqua in 5 giorni!!!), trova molte cause nella maledetta burocrazia, nelle lungaggini giudiziarie e nelle opere pubbliche bloccate. E Genova è solo che un esempio di un elenco lunghissimo di opere assolutamente fondamentali per la sicurezza del nostro Paese, e che purtroppo rimangono bloccate lì. 
A proposito dell'alluvione di Genova di pochi giorni fa, resto sconcertato (come ogni volta) dalla assoluta inadeguatezza e incapacità delle personalità che ricoprono cariche alla guida di una città: nel caso di Genova, sentire il Sindaco Doria affermare "Non toccava al Comune dare l'allarme", oltre a farmi venire i brividi, dimostra proprio quanto ho appena detto. Certo, l'eventuale allarme segue la catena ARPA-Protezione Civile-Prefettura-Comune: quindi il Comune è l'ultimo della catena a sapere dell'allarme. Però scusatemi: l'alluvione è accaduta nella notte tra giovedì e venerdì, ma era dal lunedì che ogni giorno violenti temporali colpivano sempre le stesse zone, scaricandovi centinaia di mm d'acqua, le previsioni dei più validi siti meteo (Meteolive, Meteogiornale, 3BMeteo) davano come molto elevato il rischio di alluvione. Non vorrete mica dirmi che un'Amministrazione Comunale, che dovrebbe conoscere alla perfezione la propria città e visti i precedenti, non avrebbe potuto comunque lanciare un allarme vedendo i quantitativi pluviometrici impressionanti (che si potevano leggere sia sui succitati siti meteo sia su ARPAL, aggiornati ogni ora)? Già dal mercoledì mattina il Sindaco avrebbe potuto lanciare un allarme per informare la gente di restare in casa, chiudere subito le scuole, chiedere ai cittadini di ritirare (chi può) la propria auto dalla strada, ritirarsi dai piani interrati, chiudere o sconsigliare il transito nei sottopassi, consigliare ai negozianti di sollevare da terra la merce. Non è il Sindaco che tutela l'incolumità dei cittadini? L'alluvione ci sarebbe stata comunque (e qui subentrano altre responsabilità) ma almeno si limitavano un pò i danni e la perdita di vita umana. Questo era il senso della mia lettera pubblicata sul quotidiano la Repubblica di domenica 12 ottobre 2014, che trovate qui sotto.

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