venerdì 6 maggio 2016

Salviamo il MUSEO GINORI dal degrado

Quando parliamo del marchio Richard Ginori 1735 spa, stiamo parlando di un marchio d'eccellenza della storia economica e culturale del nostro Paese. 
La Richard-Ginori deve la sua origine alla Manifattura di Doccia, fondata nel 1735 dal marchese Carlo Ginori nell'omonima località nei pressi di Colonnata, nel comune di Sesto Fiorentino in Provincia di Firenze, non lontana dal capoluogo. È famosa in tutto il mondo per la porcellana, la cui produzione è ancora localizzata a Sesto Fiorentino, nonostante la fusione col gruppo industriale del milanese Augusto Richard, proprietario di altri stabilimenti, avvenuta nel 1896, da cui la denominazione attuale, e la costante crescita del volume del prodotto (per approfondimenti https://it.wikipedia.org/wiki/Richard-Ginori). 
Per la sua importanza ne fu aperto anche un museo, ovvero il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia adiacente allo stabilimento attuale, che raccoglie la produzione della manifattura dalla sua fondazione (https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_Richard-Ginori_della_manifattura_di_Doccia). A seguito però del fallimento della Richard – Ginori nel gennaio 2013 (è stata acquistata dalla Kering, multinazionale francese fondata da Francois Pinault padrone tra l'altro di Christie's, e che controlla anche Gucci e Pomellato), il museo è chiuso da due anni e sembra non ci sia l'intenzione da parte della proprietà di riaprirlo. La proprietà non è infatti sicura di mantenere la produzione in Italia, mentre il museo non può essere trasferito perché ha un vincolo pertinenziale. Ma intanto infiltrazioni d'acqua, muffa ed incuria rischiano davvero di rovinare quel pazzesco patrimonio al suo interno fatto di incredibili porcellane, ceramiche, cere, gessi e libri antichi (ben 1200 modelli di gesso e 8000 opere di ceramica, terracotta, cera e piombo). Gli Amici di Doccia (http://www.amicididoccia.it/) hanno lanciato l'appello per salvarlo: servirebbe una Fondazione che raggruppi vari Enti (Ministero, il Comune, la ditta, ecc...), e quindi ci uniamo volentieri all'appello.

Nessun commento: