venerdì 19 gennaio 2007
Ampiamente previsto da alcuni giorni, è puntualmente arrivato sull'Europa Centrale l'uragano denominato "Kyrill", colpendo particolarmente duro su Gran Bretagna, nord della Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Germania e Repubblica Ceca. In realtà non si tratta di un vero e proprio "uragano" (tale di definisce infatti la perturbazione tropicale con la tipica forma circolare e il cosiddetto occhio centrale), ma di una profondissima depressione extra-tropicale associata a venti che hanno raggiunto (questi sì) potenza di "uragano": quasi in tutti i paesi succitati i venti hanno sfiorato i 200 km/h, con punte di ben 225 km/h sui monti svizzeri in corrispondenza del ghiacciaio Aletsch!!! Come detto da Tv e giornali, che hanno dato largo spazio al fenomeno, i danni sono stati incalcolabili e ci sono stati ben 40 morti! Ma lasciamo alla cronaca tutti i fatti avvenuti... Da un punto di vista meteorologico, si è trattato di venti davvero violenti causati dalla notevole vicinanza tra l'alta pressione nord-africana e la bassa pressione sul Mare del Nord: come si vede dalla cartina, le isobare (ovvero le linee che racchiudono le aree ad uguale pressione) sono molto vicine tra loro e stanno ad indicare la potenza dei venti (il vento è sempre generato da una differenza di pressione tra una zona ed un'altra: più queste zone a diversa pressione sono vicine, più il vento è forte). La depressione ha sfiorato l'Italia e comunque non avrebbe mai potuto portare venti così intensi in Valpadana in quanto siamo protetti dalle Alpi: certo, sui crinali alpini il vento arriva comunque molto forte (raffiche fino a 180 km/h in Alto Adige) mentre in Sardegna vi arriva sotto forma di maestrale (stamattina raffiche a oltre 100 km/h a Cagliari). Una volta addossato alle Alpi, la caratteristica principale di tale vento è che risalirà le montagne e scendendo verso la Valpadana si surriscalderà per compressione: ciò sta avvenendo proprio ora e nel pomeriggio temperature straordinariamente elevate si stanno verificando a ridosso delle Alpi piemontesi, con punte di ben 25-26°c (come a Cuneo!!): non ce n'era assolutamente bisogno, visto che le temperature erano già di per sè elevate.... Il fenomeno verificatosi in Europa Centrale è un evento molto raro ma non eccezionale per queste zone: già in passato altre tempeste erano transitate in questi luoghi, una addirittura più intensa (denominata "Lothar") transitò nel Natale del 1999 e fu ancora più devastante, ed intense furono anche quelle del 1987 e del 1990. Quello che preoccupa non è tanto il transito del singolo fenomeno, che è sempre avvenuto, quanto invece la sua frequenza: depressioni così forti alcuni anni fa passavano su tali zone con una media di una ogni 15 anni circa, ora ne passa una ogni 2-3 anni, a testimonianza del veloce cambiamento climatico in atto sulla Terra. E pochi ci stanno facendo caso...
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