CNR: ecco la mappa dei cambiamenti climatici in Italia
temperature: il tasso di crescita delle temperature medie in Italia è stato addirittura il doppio rispetto al resto del mondo. L'aumento è stato di 1.7°C negli ultimi due secoli, ma il contributo maggiore è stato dato dagli ultimi 50 anni (+1.4°C). Sono aumentate di più le temperature minime delle massime (soprattutto al Nord) e di più le temperature invernali di quelle estive (soprattutto al Sud);
precipitazioni: la tendenza è all'aumento dell'intensità e alla diminuzione della loro durata. Sono diminuite del 10% negli ultimi 200 anni, con picchi del 18% in primavera e con riduzioni più accentuate al Centro-Sud. Negli ultimi 50 anni sono diminuiti i giorni di pioggia: 6 giorni in meno per secolo al Nord e 14 in meno al Centro-Sud. In aumento le siccità, specie in inverno al Nord e in estate al Sud;
acqua: tendono a diminuire le risorse idriche. 50 miliardi di mc annui utilizzati, di cui il 41% al Nord, il 26% al Centro, il 20% al Sud ed il 6% sulle Isole;
livello del mare: in controtendenza rispetto al resto del mondo, il Mediterraneo è rimasto stazionario o addirittura diminuito in alcuni punti, ma a causa della maggiore evaporazione dovuta al riscaldamento globale e alle siccità che arrecano minore apporto da parte dei fiumi. Tuttavia, a cuasa del maggiore scioglimento ghiacci futuro sulla Terra, anche il Mediterraneo si innalzerà, si stima tra i 18 e i 30 cm con rischio inondazione per 4.500 kmq di aree costiere e di pianura dei quali il 25.4% al Nord (Alto Adriatico), il 5.4% al Centro (specie medio Adriatico e medio Tirreno), il 62.6% al Sud (specie Golfo di Manfredonia e di Taranto) e il 6.6% in Sardegna;
variazione ecosistemi: il surriscaldamento porterà mutamenti negli ecosistemi terrestri di pianura, che si sposteranno verso nord di 150 km per ogni °C di aumento di temperatura. Gli ecosistemi montani si sposteranno verso l'alto di 150 metri di quota per ogni °C di aumento di temperatura;
desertificazione: le aree a rischio desertificazione (aride, semi-aride e sub-umide secche) occupano ben il 47% della Sicilia, il 31% della Sardegna, il 60% della Puglia e il 54% della Basilicata!
Un quadretto che indica alla perfezione il cambiamento climatico in corso: è solo colpa della natura...?
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