mercoledì 11 luglio 2007
Il cambiamento climatico in corso sta apportando ad una estremizzazione degli eventi meteo, soprattutto nelle precipitazioni: si verificano piogge sempre più intense, concentrate del tempo e limitate a ristrettissime zone. Ciò è stato causa in passato (ma lo sarà ancora di più in futuro) di alluvioni e frane che hanno fatto aumentare il pericolo di dissesto idrogeologico su molte aree del paese. Dal 1918 ad oggi in Italia vi sono state oltre 5.000 grandi alluvioni e 12.000 frane, con una media di 220 fenomeni all'anno (uno ogni 36 ore...)! Ciò ha causato 3.500 morti negli ultimi 50 anni (di cui 1.000 causati da alluvioni e 2.500 da frane), il che vuol dire una media di 7 morti al mese!! Attualmente, circa il 10% del territorio italiano è considerato a elevato rischio per alluvioni, frane e valanghe ma nelle categorie di pericolo sono inclusi ben 6.600 comuni (l'81.9% del totale!) nei quali vivono 23 milioni di persone!!! Negli ultimi 30 anni sono stati spesi oltre 100 miliardi di euro per fronteggiare frane e alluvioni, mentre per mettere in sicurezza tutto il territrio italiano servono ora 42 miliardi di euro. Proprio in questi giorni è in corso a Napoli il convegno "Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico: scenari futuri per un programma nazionale di adattamento": si tratta del 4° appuntamento compreso nel piano di avvicinamento alla "Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici" che si terrà a Roma il 12 e 13 settembre prossimi. Tutto ciò è stato attivato dal Ministero dell'Ambiente il quale sta attuando un confronto con tutte le regioni per giungere a delle strategie di programmazione integrata (nei mesi scorsi è già stato varato il "Piano Strategico Nazionale per la difesa del suolo" che consente l'apertura di 311 cantieri, mntre è già stato predisposto un piano straordinario di telerilevamento per la raccolta dei dati utili all'individuazione del rischio). L'appuntamento di Napoli, voluto appunto dal Ministero dell'Ambiente, è stato organizzato dall'Apat (l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente) e dell'Arpa Campania. Gli esperti radunati nel convegno concordano sul fatto che nel nostro paese le precipitazioni diminuiranno in futuro in media del 20% ma saranno brevi e violente (con un'intensità almeno 2-3 volte quella attuale...). Le aree a più elevato rischio di dissesto idrogeologico saranno le coste calabresi e campane, l'Appennino Ligure e le Langhe piemontesi. Intanto, la Finanziaria 2007 nei capitoli del Ministero dell'Ambiente ha stanziato 200 milioni di euro per il 2007, 265 per il 2008 e 265 per il 2009, per un totale di 730 milioni di euro. Finalmente, dopo tantissimi anni di incuria, qualcosa comincia a muoversi...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento