giovedì 10 maggio 2007
E' stato presentato a Bangkok il 3° capitolo del quarto rapporto dell'IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), dedicato alle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici. Attualmente l'umanità sforna 26 miliardi di tonnellate annue di gas serra: nell'era pre-industriale in atmosfera si misuravano 270-280 parti di CO2 per milione, mentre oggi sono già 380. Una coincidenza? Un semplice cambiamento climatico? Non direi... Le emissioni sono purtroppo in continuo aumento e gli effetti potrebbero essere devastanti per la Terra e per la sua popolazione: siccità, eventi meteo estremi, forti ondate di calore o di gelo arrecherebbero gravi danni all'agricoltura, con risvolti per la sopravvivenza delle popolazioni. Fame, sete, mancanza di energia, .... sono molti i problemi correlati tra loro. Per questo bisogna fare qualcosa. Cosa? L'IPCC fornisce una serie di stime che, se attuate, permetterebbero buoni risultati. Una buona dose di risparmio potrebbe arrivare dall'edilizia: entro il 2020 il 30% delle emissioni di gas serra nel settore degli edifici potrebbe essere evitato a "costo negativo", cioè con investimenti che permettono guadagni nel tempo. Addirittura nel settore energetico ci sono in ballo entro il 2030 investimenti per 20 trilioni di dollari che potrebbero essere impiegati in maniera intelligente in altri campi: proprio per far fronte alla continua domanda di energia, sarebbe meglio e più conveniente migliorare l'efficienza energetica (riducendo gli sprechi) piuttosto che costruire nuove centrali! Entro il 2030 le fonti di energia rinnovabile dovrebbero soddisfare 1/3 della domanda di energia elettrica; nel 2030 i biocarburanti dovrebbero raggiungere il 3% del totale; in agricoltura il 90% della riduzione di emissioni di carbonio sarebbe possibile grazie ad un miglior uso dei suoli mentre in campo forestale il 65% di risparmio di gas serra potrebbe venire da interventi da attuare nelle aree tropicali. Capitolo importante e vasto per le energie rinnovabili: scartato il settore nucleare, sia per pericolosità che per i costi esorbitanti, si tende a puntare sulle energie pulite. Nella sola Europa il settore elettrico è ancora dominato da grandi impianti centralizzati e almeno l'80% è alimentato da combustibili fossili e nucleari! Le stime dicono che entro il 2025 ben 2 miliardi di famiglie nel mondo potranno beneficiare di energia elettrica derivante dal solare fotovoltaico. Entro il 2050 potrà invece arrivare dal vento il 34% dell'energia mondiale, permettendo di risparmiare (evitando di immetterli in atmosfera) ben 110 miliardi di tonnellate di CO2 (ovvero le emissioni dell'intera Europa per 25 anni!!!). Ma a Bangkok naturalmente non tutti sono stati d'accordo e (come presumibile) Cina e Stati Uniti hanno ribadito il loro NO all'attuazione di tali politiche in quanto troppo costose per la loro economia! Tutto sta ora alla volontà politica dei governi di tutti i paesi del mondo, in particolar modo di quelli sviluppati o in forte sviluppo economico: servono decisioni forti per poter invertire la rotta, il tempo sta per scadere...
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1 commento:
leggere l'intero blog, pretty good
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