mercoledì 5 settembre 2007

Eolie a rischio esclusione dal patrimonio dell'Unesco!

Si tratta di un arcipelago meraviglioso quello delle Eolie, posto nel Tirreno meridionale a poca distanza dalla costa siciliana di Milazzo (ME), composto da 7 isole di origine vulcanica (Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi) una più bella dell'altra! L'arcipelago proprio per questo fa parte di uno dei 41 siti italiani pesenti nel patrimonio dell'Unesco all'interno della World Heritage List, ove sono iscritti i beni che hanno un "valore universale eccezionale". Ma ora le isole stanno correndo un bel rischio, visto che la stessa Unesco (tramite il presidente della Commissione Nazionale per l'Italia Gianni Puglisi) ha sentenziato che l'arcipelago potrebbe essere estromesso dalla lista entro il giugno del 2008! Come mai? Beh, le solite tristi storielle italiane... Ecco i fatti: sull'isola di Lipari vi è da tempi antichi una cava di pietra pomice la cui estrazione ha ricoperto il pendio della montagna e la spiaggia sottostante di sabbia bianchissima. Per preservare questo paesaggio meraviglioso l'Unesco aveva imposto come condizione la chiusura della cava con la conseguente cessazione dell'attività di estrazione. Questo naturalmente non è avvenuto: le ruspe hanno continuato a lavorare di notte mentre i camion hanno continuato a portare via il pietrisco di giorno, sventrando così la montagna. Tutto è partito da un filmato girato di notte da un'emittente privata finito poi sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Olindo Canali, il quale ha dato il via all'inchiesta che ha portato al sequestro della cava lo scorso mese di agosto (disposto dal gip Marisa Salvo) e all'emissione di due avvisi i garanzia a carico del legale rappresentante e del direttore dello stabilimento della Pumex, che estraeva la pietra pomice. Ovviamente, il sindaco di Lipari Mariano Bruno (centro-destra...) cade dalle nuvole affermando però che "si tratta di affermazioni estremamente esagerate, c'è interesse affinchè le cave di pomice e i suoi lavoratori siano tutelati (!), quindi che importa della tutela dell'isola... A tal proposito riporto quanto scritto recentemente da Curzio Maltese sull'inserto Il Venerdì de "La Repubblica", che spiega bene quanto sta succedendo in Italia: riporta una storiella (la solita storiella italiana) di abusi edilizi, ambientata sul Lago Maggiore. Il Consorzio del Lago ha intentato una lunga battaglia civile e penale contro gli abusivi: tutte le sentenze gli hanno dato ragione (Tar della Lombardia, Tribunale delle Acque, Consiglio di Stato, ecc...) decretando la demolizione degli abusi, solo che dopo la prima demolizione scende in campo Raffaele Catteneo, l'assessore alle infrastrutture lombardo e braccio destro del governatore Formigoni (anche qui centro-destra...). Scende in campo in veste di "paciere della guerra dei cantieri" (!!!) ordinando di fermare le ruspe perchè i cantieri, anche se abusivi, costituiscono una risorsa economica, sono interventi migliorativi e hanno ragione a non pagare le tasse perchè troppo alte. Secondo il "Cattaneo - pensiero" viene così introdotto il concetto di "abusivismo migliorativo", quindi sono stati fessi tutti i cantieristi che hanno pagato le tasse e rispettato le norme ambientali! Credo proprio che il "Cattaneo - pensiero" sia stato ampiamente applicato anche dal sindaco di Lipari Mariano Bruno, dall'alto degli stessi colori politici... Giova così tanto l'estrazione della pomice piuttosto che un posizione nella lista dell'Unesco?

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