mercoledì 10 ottobre 2007

La fine dei metalli...

Il petrolio sta finendo? Certo, ma il problema riguarderà anche i metalli che nel giro di pochi decenni potrebbero scomparire! E' l'allarme lanciato dal settimanale britannico New Scientist (e pubblicato dalla rivista italiana Focus nel numero di agosto 2007), secondo il quale gran parte dei metalli ora presenti sulla Terra rischiano di scomparire nell'arco di appena 50 anni! L'allarme deriva da una serie di studi effettuati sui dati dell'US Geological Survey (USA), sulle statistiche dell'ONU sull'incremento della popolazione mondiale e sugli studi dei maggiori esperti del settore. Riporto qui di seguito l'elenco dei metalli a rischio "estinzione" affiancati da due numeri: il primo indica il numero di anni entro cui il metallo terminerà se tutto il mondo lo consumasse ad un ritmo pari a quello attuale degli USA, mentre il secondo indica il numero di anni entro cui lo stesso metallo terminerà se il mondo continuasse a consumarlo al ritmo attuale. Ecco qui:
- rame (utilizzato per cavi elettrici, monete e sculture) 38-61
- oro (gioielli e protesi dentarie) 36-45
- indio (elettronica e schermi Lcd) 4-13
- piombo (tubazioni e batterie) 8-42
- nichel (batterie, pale per turbine e bigiotteria) 57-90
- platino (gioielli, marmitte catalittiche e celle a combustibile) 42-360
- argento (gioielli, catalizzatori e specchi) 9-29
- tantalio (lenti per fotocamere e ferri chirurgici) 20-116
- stagno (lattine, saldature e carta stagnola) 17-40
- uranio (armi e centrali nucleari) 19-59
- zinco (galvanizzazione dell'acciaio e integratori alimentari) 34-46
- alluminio (mezzi di trasporto, linee elettriche ed elettrodomestici) 510-1027
- antimonio (farmaci, fiammiferi e sostanze ignifughe) 13-30
- cromo (smalti, vernici e cromature) 40-143.
Se escludiamo l'alluminio, per il quale (per il momento...) non ci sono problemi, gli altri metalli esaminati sono in serio pericolo di estinzione con forti ripercussioni sulla vita dell'uomo. L'indio, fortemente utilizzato nell'industria elettronica, ha ora un prezzo che è passato da 60 dollari al kg del gennaio 2003 a ben 1.000 dollari al kg dell'agosto 2006, stante il suo rapido esaurimento!!! Per quanto riguarda il platino, non preoccupa tanto l'industria dei gioielli quanto invece l'ecologia dei trasporti: il platino è infatti usato (seppure in piccole quantità) nelle marmitte catalittiche delle automobili per ridurre le emissioni delle sostanze inquinanti (ogni anno tonnellate di questo metallo si volatilizzano nell'aria tanto che alcuni ricercatori all'Università di Birmingham stanno studiando un modo per estrarlo dalla polvere delle strade!!). Una considerazione sull'uranio: si vuole tanto puntare sul nucleare come fonte di energia futura ma, già con l'impiego attuale, tra 60 non ce ne sarà più!!! E il rame? Il suo prezzo sul mercato è triplicato negli ultimi 2 anni arrivando a costare 9.000 euro a tonnellata! Tre sono le soluzioni proposte per far fronte alla possibile carenza dei metalli:
1) si potrebbero utilizzare altre sostanze, ad esempio la plastica al posto del rame nelle tubature dell'acqua, oppure utilizzare più ferro che è molto più abbondante in natura;
2) riciclare i metalli in quanto sono "elementi chimici" e cioè sostanze non ulteriormente scomponibili: pertanto la loro quantità resta immutata dopo il riciclo (a differenza della plastica che invece si deteriora). Così il piombo potrebbe essere riciclato per oltre il 70%, l'alluminio per il 50%, l'oro per il 43%, il nichel per il 35% e il rame per il 30%;
3) estrarli dallo spazio o cercarli sulgi asteroidi o sulla Luna, ma qui entriamo nella fantascienza...

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