domenica 11 novembre 2007
Continua lo scontro sugli impianti eolici... E lo scontro avviene all'interno degli stessi gruppi ambientalisti! Proprio non ci siamo: stiamo vivendo un periodo in cui vige il "tutti contro tutti", purchè si faccia polemica, purchè si faccia discutere, ma così facendo non si sblocca nulla: è il motivo per cui, ad esempio, in Italia non si fanno riforme strutturali da anni! E, alla stessa maniera, in campo ambientale non si riesce a dare una spinta alle energie alternative. E' qui che nasce lo scontro sull'eolico: tutto parte dal progetto di due impianti eolici nell'Appennino Marchigiano (precisamente nella Comunità Montana di Camerino, nei pressi dei comuni di Serravalle di Chienti, ovvero quello nella foto, di Montecavallo e di Pieve Torina) che vede da una parte contrari Italia Nostra, WWF, Lipu, Comitati Nazionali del Paesaggio e Club Alpino Italiano e dall'altra parte favorevoli Legambiente e Greenpeace. I contrari hanno come motivazione "la difesa della bellezza dell'Appennino maceratese", i favorevoli hanno come motivazione "il passaggio ad un sistema energetico sostenibile che vale qualche piccolo sacrificio a spese della bellezza delle vallate". Fatti simili erano già successi in passato: recentemente il T.A.R. della Toscana, su richiesta di Italia Nostra, ha dato ragione a quest'ultima fermando l'impianto eolico di Scansano costringendo Legambiente a costituirsi parte civile davanti al Consiglio di Stato; in Molise ennesimo scontro per il primo impianto eolico offshore in Italia; idem per un altro impianto eolico in una zona all'incrocio tra le regioni Molise, Puglia e Campania. Ritornando al fatto marchigiano, Legambiente e Greenpeace hanno scritto una lettera allarmata al ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Il paradosso è che poco più di due anni fa due associazioni ora contrapposte, ovvero WWF e Legambiente, avevano sottoscritto in maniera favorevole i criteri scelti dalla Regione Marche per sfruttare il suo potenziale eolico: le due associazioni, infatti, assieme ad alcuni parlamentari, avevano sottoscritto con le istituzioni locali un "decalogo dell'eolico sostenibile" che aveva messo tutti d'accordo. In particolare il Comune aveva promesso il controllo rigoroso dell'impatto ambientale e paesaggistico e l'utilizzo di parte delle risorse ricavate in politiche di sviluppo sostenibile. Non si capisce ora la contromossa dello stesso WWF, assiene agli altri enti contrari: Andrea Perduca, responsabile dell'eolico per la Sorgenia (una delle società che realizzerà gli impianti), ha spiegato che si tratta di due impianti che dovrebbero sorgere in un'unica macroarea, uno composto da 7 macchine da due megawatt ciascuna e l'altro da 17 macchine anch'esse da due megawatt ciascuna. Tra l'altro il progetto è già stato sottoposto a V.I.A., ovvero a valutazione di impatto ambientale. Inoltre, la zona non è stata scelta a caso ma individuata dal Pear delle Marche, ovvero il Piano Energetico Ambientale Regionale, dopo un lungo lavoro preparatorio: il responsabile del Pear, l'architetto Silvia Catalino, sostiene che sono stati considerati tutti i vincoli territoriali, gli studi commissionati alle università regionali sul valore botanico delle zone e la presenza faunistica, compresa la valutazione delle rotte migratorie degli uccelli. Nulla quindi è stato lasciato al caso: si tratta, afferma lo stesso architetto, di un piano molto valutato che, fissando quote e percentuali, punta molto su microproduzione distribuita, fonti rinnovabili e cogenerazione, impegnando chi realizza le centrali a reinvestire gli utili nella valorizzazione del territorio. Personalmente, che sono sempre stato favorevole alle fonti rinnovabili ed in particolare all'eolico, sottoscrivo quanto afferma Giuseppe Onofrio di Greenpeace, il quale sostiene che "le grida contro l'eolico sono voci a favore delle tecnologie fossili se non del nucleare e come tale le attacchiamo decisamente. Si possono mitigare alcuni impianti, ma ribadiamo un concetto fondamentale per noi: i cambiamenti climatici sono la priorità ambientale in assoluto e queste posizioni contro l'eolico sono antiambientali". HA PERFETTAMENTE RAGIONE! Non condivido assolutamente la bruttezza, paventata da tanti, delle pale eoliche: personalmente mi imprime tranquillità un paesaggio in cui svettano pale eoliche, non sono per niente antiestetiche e e mi danno il senso di un ambiente pulito: come mai molti si accorgono ora delle presunta bruttezza delle pale eoliche e non di quanto successo in questi ultimi anni (e decenni...) come impianti industriali di vario tipo sorti ovunque (anche in aree montane), tralicci dell'Enel che spuntano dalle vallate, ciminiere che non sono proprio estetiche? Eppure sono sorte tranquillamente senza che nessuno batti ciglio...
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2 commenti:
Hai pienamente ragione, mi vengono in mente le immagini dell'Olanda e dei mulini a vento... che ci fossero altri interessi dietro?
Ciao, sono più che d'accordo tant'è che ho scritto anch'io a riguardo sul mio Blog in settimana.
Credo che ci siano i nquesto momento interessi politici dietro a determinate decisioni. Non posso credere che ci si possa dividere su di un progetto del genere.
Sono un mabintalista convinto e sono profondamente schifato dall'atetggiamenteo della maggior parte delle associazioni ambientaliste.
Penso tornerò sperro a leggerti il blog, da ambientalista ad ambientalista!
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