Francia: SARKOZY diventa "verde"!
- lampadine a incandescenza al bando dal 2010;
- riduzione dei pesticidi di almeno il 50% nei prossimi 10 anni;
- nuove regole per le costruzioni edilizie con incentivi per i risparmi a livello energetico;
- introduzione di una tassa sulla produzione di CO2 (in pratica una carbon-tax): per non penalizzare troppo le imprese tale tassa dovrebbe essere accompagnata da una revisione della fiscalità che grava sul lavoro);
- stop alla costruzione di strade e aeroporti se non per ragioni di sicurezza;
- due nuove linee ferroviarie (con direzione nord-sud ed est-ovest) per il trasporto dei veicoli pesanti;
- avvio dei lavori per 2.000 km di ferrovie ad alta velocità entro il 2020;
- incremento del trasporto via mare verso l'Italia e la Spagna;
- investimenti per 1 miliardo di euro in 4 anni per la ricerca nell'energia e nella biodiversità;
- autorizazione ai Sindaci per introdurre i "paesaggi urbani".
Finalmente una politica ambientale che non è più solo prerogativa della sinistra, ma anche governi di destra (notoriamente poco sensibili a questo tema) cominciano ad aprire gli occhi: certo non è il caso della destra italiana (e qui stendiamo un velo pietoso...). Molti i complimenti arrivati da ogni parte per il presidente francese, tranne dai Verdi (che parlano di fumo negli occhi) e di alcuni economisti secondo i quali il principio di precauzione avanzato da Sarkozy sarà un intralcio alla crescita economica (sembra detto da un esponente della destra italiana!). Come detto all'inizio dell'articolo, sono contento della svolta verde francese, certo ora aspettiamo e vediamo se effettivamente ad inizio anno tutto qusto sarà messo nero su bianco!
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