venerdì 2 novembre 2007
Jean Ziegler, inviato speciale ONU per "il diritto al cibo", a proposito di biocarburanti li ha definiti "un crimine contro l'umanità", in quanto (come sosteneva a suo tempo Fidel Castro...) la corsa al granoturco per produrre l'ecobenzina colpisce drammaticamente i poveri. I dati del Fondo Monetario Internazionale confermano che mediamente in tutto il mondo il prezzo del cibo è aumentato e continua a farlo: +3% dei prezzi nei primi 4 mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005, mentre è stato del +4.5% nei primi quattro mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006. Si tratta di una media a livello mondiale: nei paesi in via di sviluppo tali aumenti sono stati mediamente del 9%! Inoltre si deve considerare il fatto che più una società è povera più alta è la quota di spesa destinata agli alimenti: così se un benestante americano spende il 10% del suo budget quotidiano per mangiare, tale quota sale al 30% per un cinese e addirittura al 60% per un abitante della poverissima Africa subsahariana. Ecco perchè nei paesi industrializzati (Nord America ed Europa) l'aumento dei costi incide minimamente sull'inflazione, mentre incide per uno 0.5% in paesi come Brasile e Cina e di un 1% in paesi come Tanzania ed Uganda. Eppoi ci sono quei paesi che dal rincaro delle derrate alimentari ne ricavano un guadagno: Argentina, Cile, Bolivia, Sudafrica e Namibia, ad esempio, hanno beneficiato in termini economici da questa situazione in quanto esportano derrate alimentari. Chi ne perde sono i poveri paesi importatori come Niger, Bangladesh, Ghana ma anche Cina e Medio Oriente. Quindi il rincaro dei generi alimentari colpisce un pò tutti, certo in maniera molto più grave quelli più poveri. Alla base di tutto ciò ci sono i rincari della materia prima, granoturco in primis. Certo, hanno influito fenomeni meteorologici intensi come le siccità, che hanno causato cattivi raccolti. Ma molta responsabilità deriva dalla corsa ai biocarburanti, prodotti con l'etanolo estratto dal mais: ecco perchè moltissime terre coltivabili sono state destinate alla produzione di granturco per far fronte alla richiesta di etanolo, sottraendo però terre coltivabili a quei prodotti prima impiegati a solo scopo alimentare! Questo è il crimine di cui parla il sig. Ziegler. Infatti, ma mano che la popolazione mondiale aumenta, la quantità di terra arabile a disposizione diminuisce, tanto che si è quasi dimezzata rispetto al 1970!!! Calcoli recenti hanno dimostrato che per aumentare la produzione di biocarburanti in misura sufficiente ad assicurare il 5% dei combustibili per il traposrto occorrerebbe destinarvi il 15% del totale delle aree coltivate! Diciamo che sarà impossibile e probabilmente la teoria dei biocarburanti viene utilizzata come uno "specchietto per le allodole" per convincere la gente che il proprio Stato sta dando un contributo alla lotta al cambiamento climatico, non informando che questo ha conseguenze negative devastanti per le popolazioni povere. Per frenare temporaneamente il problema, Ziegler ha proposto una moratoria di 5 anni nella produzione agricola per etanolo, perchè guarda alle prospettive di produzione non più dal frutto della pianta (come avviene oggi) bensì solo dagli scarti e dal riciclaggio della cellulosa, utilizzando così il frutto per l'alimentazione: il problema è che attualmente l'etanolo prodotto con la maniera appena proposta costa ancora troppo, ovvero circa il doppio della benzina. Ma scusate un attimo: e le enegrie rinnovabili?
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