giovedì 1 novembre 2007
L'esempio più eclatente in Italia è quello di Cattolica, prima città italiana senza semafori ed ora provvista di ben 25 rotonde di ogni dimensione. Un vigile urbano della cittadina ha tecnicamente spiegato che: "In un incrocio regolato dalle lampade rosse, gialle e verdi un automobilista ha 32 possibilità di intersecazione con altri veicoli. Se tira dritto, ad esempio, può sbattere contro un'auto che svolta, e se gira a sinistra può fare un frontale con l'auto che arriva dalla direzione opposta. Queste 32 possibilità vengono chiamate punti di conflitto". Ebbene, con le rotonde i "punti di conflitto" scendono ad appna 8 e nessuno di questi prevede una collisione frontale: per questo una rotonda risulta essere almeno 4 volte più sicura di un semaforo! A Cattolica lo hanno capito prima di altri e ciò ha avuto molti effetti positivi: calo drastico degli incidenti (circa il 70%) e delle loro vittime, marciapiedi allargati ed inoltre in prossimità degli incroci il pedone attraversa la carreggiata senza scendere in strada, infatti sarà l'automobile che deve salire sul passaggio pedonale costretta così a fermarsi prima. In Italia il boom delle rotonde è stato tra il 1995 ed il 2000 ed oggi sono migliaia: più di 250 solo nella provincia di Treviso mentre sono decine anche nelle piccole città. Fra i primi progettisti vi fu l'architetto Bruno Gandino dello studio Urbafor di Torino il quale sostiene: "Le rotonde riducono decisamente la velocità dei veicoli e quindi la pericolosità dell'incrocio, e diminuiscono sia il numero che la gravità degli incidenti. Diminuiscono anche i tempi di attesa: una decina di secondi contro i 40-60 di un semaforo, e di conseguenza si riducono anche i consumi e le emissioni dei veicoli con cali fino al 75% delle sostanze inquinanti come CO, CO2, Nox E PM10. Se i progetti sono di qualità, le rotonde sono anche un bel biglietto da visita: costruite all'ingresso di una città trasformano un incrocio in una piazza". L'Inghilterra fu la prima nel 1966 a stabilire che nelle rotatorie (rotonde, giratorie, chiamatele come volete!) ha la precedenza chi è dentro l'anello, seguì la decisione la Francia nel 1983 mentre in Italia il primo comune ad adottare la rotonda con precedenza a sinistra fu Lecco nel 1989: per quanto riguarda i costi una rotonda del diametro di 15-20 metri costa da 30.000 a 70.000 euro, mentre una grande rotonda con diametro di 26-32 metri costa tra 150.000 e 250.000 euro (l'Italia ha stanziato 500 milioni di euro per le rotonde). Almeno così anche noi automobilisti diamo il nostro contributo al taglio elle emissioni di gas serra...
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