giovedì 1 novembre 2007
L'Italia, durante il Consiglio dei Ministri Europei dell'Ambiente tenutosi a Lussemburgo lo scorso 30 ottobre 2007, per voce del sottosegretario all'Ambiente Laura Marchetti, ha lanciato una proposta chiedendo all'Unione Europea di bloccare ogni autorizzazione alla coltivazione ed importazione dei prodotti OGM fino a quando non saranno modificate radicalmente le norme in materia. L'iniziativa italiana ha tra gli scopi quello di aumentare i poteri dell'EFSA di Parma (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare), permettendo così di scrivere di sua iniziativa le analisi sui rischi legati all'autorizzazione di ogni nuovo prodotto geneticamente modificato. Infatti, finora l'EFSA non ha condotto studi indipendenti (per mancanza di fondi...) sulle richieste di approvazione degli OGM avanzate dalle multinazionali, basando quindi le proprie decisioni su studi finanziari eseguiti dalle stesse multinazionali (che sono naturalmente di parte...). Lo denuncia anche Mario Capanna, presidente della Fondazione dei Diritti Genetici, nonchè molti esperti europei. L'esempio pià eclatante è quello della "superpatata", un tubero transgenico prodotto dalla Basf e autorizzato dall'EFSA (che si è dovuta fidare degli studi favorevoli delle multinazionali...) ma subito bloccato dal Commissario Ue all'Ambiente Stavros Dimas grazie ad una ricerca dell'OMS secondo cui l'ingresso della "superpatata" nella catena alimentare metterebbe a rischio la salute umana rendendo il nostro organismo resistente agli antibiotici. L'Italia, inoltre, con la propria iniziativa chiede di rendere più trasparenti le procedure UE per l'autorizzazione alla coltivazione o importazione dei nuovi prodotti OGM: infatti, finora i grandi Stati non sono mai riusciti a creare delle maggioranze in grado di bloccare o approvare un nuovo prodotto, rimettendo la scelta nelle mani della sola Commissione che nella quasi totalità dei casi concede il via libera... ignorando così il parere dei governi e dei suoi milioni di cittadini contrari. L'iniziativa italiana (che sarà esaminata nei prossimi mesi) è stata accolta da 13 paesi europei (Francia, Germania, Austria, Portogallo, Olanda, Belgio, Polonia, Irlanda, Cipro, Malta, Romania, Ungheria e Repubblica Ceca): contrari invece gli altri 14 (tra cui l'Inghilterra da sempre favorevole al transgenico..). Speriamo bene: speriamo di continuare a parlare (e a mangiare) di patate e non di "superpatate"...
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