domenica 24 febbraio 2008

INQUINAMENTO: a rischio molte piante medicinali!

È davvero preoccupante il rapporto del BGCI (Botanic Gardens Conservation International), che rappresenta la più grande organizzazione mondiale che si occupa di protezione e conservazione della diversità delle piante: c’è infatti un forte pericolo di estinzione di erbe, piante ed alberi utilizzati a scopo medicinale! Ne parla, allarmato, anche Roberto Suozzi nel suo spazio “Erba voglio” dell’inserto “Salute” del quotidiano La Repubblica di giovedì 21 febbraio 2008.
Sono molte le cause che stanno portando ad una decimazione delle specie vegetali medicinali, tutte imputabili all’uomo:

  • distruzione dell’ambiente e degli ecosistemi, con le sue attività inquinanti e le sue costruzioni;
  • deforestazione selvaggia per far spazio a terreni agricoli e a pascoli;
  • urbanizzazione indiscriminata, con sottrazione di terreni prima naturali;
  • sovrappopolazione di alcune aree, con continua richiesta di terreni prima ricoperti di vegetazione e allargamento delle città;
  • raccolta indiscriminata delle piante medicinali e il loro eccessivo sfruttamento commerciale, attuati senza alcuna regola;
  • inquinamento di aria, acqua e terreno: piogge acide, fiumi inquinati e terreni deturpati stanno avvelenando queste piante;
  • cambiamento climatico: forti siccità, ondate di calore o di gelo molto intense, alluvioni, frane, ecc… stanno mettendo in serio pericolo la vegetazione di alcune zone.

Questo inquietante rapporto del BGCI (realizzato dalla dottoressa Blinda Hawkin, assieme ad un gruppo di collaboratori) è basato sui dati e sulle informazioni che arrivano dai giardini botanici di 120 paesi sparsi in tutto il mondo: ebbene, sarebbero ben 15.000 le piante medicinali in serio pericolo estinzione in tutto il mondo. Non si tratta di una semplice questione ambientale, come lo può essere l’estinzione di una specie vegetale, ma di un problema molto più grave che riguarda la medicina e la ricerca scientifica. Infatti, considerando che ben il 50% dei farmaci oggi utilizzati al mondo deriva da specie vegetali, l’estinzione delle piante medicinali metterebbe a forte rischio la salute di decine (o centinaia) di milioni di persone causando una vera e propria crisi sanitaria mondiale!!! Oltretutto, non solo molte piante ed erbe costituiscono un’importante forte dalla quale estrarre ed isolare nuove e più sofisticate molecole farmaceutiche utilizzabili nella cura di molte patologie, ma la maggior parte di queste molecole non possono essere riprodotte sinteticamente in laboratorio. Ecco perché esiste un forte rischio di crisi sanitari mondiale.
Sempre secondo il rapporto del BGCI, nei soli Stati Uniti ben il 70% dei nuovi farmaci deriva da fonti vegetali o comunque naturali, quindi la salute di milioni di persone dipende ancora dalle piante del nostro pianeta. Tra quelle più importanti e a rischio di estinzione ve ne sono due indispensabili alla cura di malattie gravissime: la Magnolia officinalis che contiene una sostanza (l’honokiolo) che ha una funzione antitumorale ed è utilizzabile anche nel trattamento di alcuni disturbi cardiovascolari, e il Taxus wallichiana dal quale si estraggono alcune importanti sostanze antitumorali.
Quindi, come detto più volte, l’uomo si sta dando la zappa sui piedi: la natura gli si sta rivolgendo contro, negli ultimi 50 anni ha inquinato in maniera sregolata senza pensare ai possibili effetti negativi. Effetti che si stanno manifestando negli ultimi anni, come il cambiamento climatico che sta creando all’uomo danni notevoli alle sue strutture e al territorio su cui vive (come l’inaridimento dei suoli), come l’aria inquinata che lo sta ammalando, come i prodotti alimentari indispensabili alla sua sopravvivenza che costano sempre di più in virtù delle sue scelte azzardate (vedi biocarburanti), fino alla notizia delle piante medicinali in via di estinzione che potrebbero portare seri problemi alla sua salute. Per ovviare al problema sanitario innescato dalla eventuale (e probabile) scomparsa delle piante medicinali, l’uomo sarà a costretto ad impegnare enormi risorse economiche nella ricerca di sostanze alternative per la farmaceutica, che rappresenterebbe un forte onere per la nostra società: doveva pensarci prima, forse ora è tardi per rimediare…

Nessun commento: