mercoledì 27 febbraio 2008

LOMBARDIA: ecco la "legge vergogna" sull'urbanistica!

Si tratta di un emendamento di Davide Boni (Lega Nord), assessore lombardo all’Urbanistica, che ha ottenuto il via libera della Commissione Regionale Territorio (ricordiamo che la Regione Lombardia è guidata da una giunta di centro-destra): l’emendamento prevede che spetterà alla Regione l’ultima parola sull’edificazione anche nei parchi e nelle aree verdi! Naturalmente sono insorte, e giustamente, varie associazioni: Legambiente, WWF, Italia Nostra, Federparchi e FAI. Manca ancora l’approvazione definitiva, che avverrà a partire dal 4 marzo, ma sono sicuro al 100% che la giunta di centro-destra sarà perfettamente compatta nell’approvare la “legge 12” sul nuovo piano regionale del territorio che include anche l’emendamento sopraccitato. Quindi, in parole povere, si potranno rendere edificabili parchi ed aree verdi lombarde!!! L’articolo di approfondimento di Luca Beltrami Gadola, apparso sul quotidiano La Repubblica di martedì 26 febbraio 2008, spiega in maniera limpida i risvolti che hanno portato a questo emendamento scellerato: i Comuni interessati vogliono poter costruire in nuovi terreni per incassare dal rilascio dei “Permessi di Costruire” milioni e milioni di euro, mentre i proprietari dei suoli sono d’accordo in quanto vedono aumentare le valutazioni dei terreni stessi. Una vera e propria speculazione edilizia a danno del territorio. Si cerca di costruire attorno alle grandi città (come Milano), consentendo un progressivo spostamento della popolazione dal centro alla periferia: come sempre si scelgono sempre le strade peggiori per risolvere i problemi, così invece di recuperare l’esistente si costruisce sempre da zero sottraendo terra preziosa al verde (che è sempre meno!). E c’è il forte dubbio che tutti i nuovi edifici vengano venduti: ma che importa, l’importante è costruire, si ottengono i fondi (da vari enti, locali e comunitari) che probabilmente vengono “equamente” distribuiti fra proprietari e costruttori, mentre l’unico che ci perde è proprio il nostro vulnerabile territorio (cementificazione, inquinamento, rifiuti, ecc…).
Allo scoccare della polemica, lo stesso Boni ha detto: “Sono tranquillo come lo era due mesi fa. Perché questa norma non dà alcuna possibilità a nessuno di edificare dove non si può. Io sono per salvaguardare l’ambiente il più possibile, ma non per salvaguardare i 1900 euro al mese che guadagna ogni presidente di parco”. La dichiarazione naturalmente si commenta da sé… Gli da ragione Marcello Raimondi (Forza Italia), presidente della Commissione Territorio della Regione Lombardia: “Le nuove norme tutelano il territorio e i cittadini. Si prospetta così il disegno di una Lombardia ancora più bella. Con questa legge, ad esempio, tutte le strade e le infrastrutture di mobilità dovranno prevedere adeguate opere di mitigazione ambientale”. Bosi dice che non si edificherà dove non si può: ha ragione, visto che d’ora in poi nei parchi si potrà farlo!!! Una piccola modifica ai P.R.G. (o ai P.A.T., dove sono già attivi) e il terreno prima verde diverrà edificabile: tutto è possibile… Raimondi dice invece che tutte le nuove strade e le infrastrutture devono prevedere adeguate opere di mitigazione ambientale: non sarà certo con alcune aiuole lungo le strade che si sostituiranno i parchi edificati.
Qui è in pericolo il nostro territorio, già messo a dura prova dall’attività umana: si continueranno a strappare terreni coltivabili e polmoni verdi alle periferie delle città, quel verde prezioso ad ossigenare l’inquinata aria cittadina e che funge da termoregolatore del clima locale. Nuovi edifici, nuove strade, nuove fabbriche: si tratterà di creare nuovo traffico, peggioramento della qualità dell’aria, ulteriore aumento dei rifiuti, e tutto quanto è conseguente all’attività umana. Ma, come detto prima, gli interessi economici prevalgono: la classe politica è sempre la stessa, e mi meraviglio come può la maggior parte della popolazione accettare ancora questa classe politica (di centro-destra) che non è nuova a questi “delitti ambientali” e che, nonostante ciò, l’ha rivotata. Questo succede non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale: vedi il quinquennio berlusconiano 2001-2006 fatto di speculazione edilizia, abusivismo edilizio, costruzione di strade ed autostrade ovunque, capannoni a non finire. E se penso che c’è il forte rischio che il 13-14 aprile 2008 la maggioranza che uscirà dalle elezioni politiche sarà di centro-destra, beh evidentemente ci sarà qualcosa che non va nel popolo italiano, che sinceramente non capisco (o, meglio, faccio finta di capire per non vergognarmi troppo di essere italiano).

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