RIFIUTI: se anche Santoro (e non solo) non ne parla a dovere…
Se anche Michele Santoro (ma anche Curzio Maltese di La Repubblica) parlano in maniera distorta di rifiuti, allora siamo davvero alla frutta! Perché dico questo? Presto detto. Giovedì sera 21 febbraio 2008 su RAI2 Michele Santoro dedica la sua puntata di Annozero all’emergenza rifiuti in Campania. La puntata inizia senz’altro bene, merito di un bellissimo e dettagliatissimo intervento del grande Travaglio che, senza peli sulla lingua (come al solito), parla di quanto successo in questi ultimi 15 anni in Campania a proposito di rifiuti, comprese le proteste negli anni scorsi di sindaci (anche di Forza Italia e di Alleanza Nazionale) contro i termovalorizzatori, gli stessi che ora protestano perché non sono stati fatti! Poi però il dibattito si fa deludente: ospite, tra gli altri, in trasmissione c’è il deputato Brunetta (di Forza Italia) il quale afferma che, fino ad una settimana fa ne sapeva ben poco di rifiuti e, una volta raggiunto dall’invito di Annozero, si è messo a studiare sull’argomento! Beh, poteva risparmiarselo visto le buffonate che ha detto. Il bello (anzi il brutto!) è che Santoro (purtroppo) gli ha dato corda: nessuno, e dico nessuno, che abbia parlato seriamente in trasmissione di un’efficiente raccolta differenziata che sarebbe la premessa per non realizzare i famosi termovalorizzatori. Ho già spiegato più volte nei miei precedenti post quanto semplice sia (e sostenibile da un punto di vista ambientale) una filiera ecologica che prevede lo smaltimento dei rifiuti:
- raccolta differenziata porta a porta (carta, plastica, vetro, alluminio, umido, secco, pile, farmaci scaduti, vestiti, oltre a servizi di smaltimento di rifiuti particolari come elettrodomestici, mobili, legno, metalli, ecc…);
- riciclaggio di ogni tipo di materiale recuperabile: esistono veri e propri impianti per il riutilizzo dei materiali riciclati (la carta viene fatta macerare e ridotta a nuova cellulosa, la plastica viene rammollita e rimodellata in nuove forme, il vetro viene fuso oppure triturato per essere utilizzato per selciati stradali o materiali isolanti, l’umido e gli scarti da giardino vengono utilizzati come fertilizzanti in agricoltura, i vestiti vengono spediti alle popolazioni bisognose, il legno viene recuperato nelle falegnamerie, il metallo viene rifuso, le pile vengono riciclate, idem i farmaci scaduti, ecc…);
- una volta fatta una raccolta differenziata ad hoc, il rifiuto secco non riciclabile si riduce ad appena il 10-15%, che può essere smaltito perfettamente nelle discariche: si chiudono e bonificano quelle pericolose e, allo stesso tempo, si individuano in terreni impermeabili dei siti per nuove discariche che possono essere a lungo efficienti per ospitare solo il rifiuto secco.
Naturalmente questo eviterebbe la costruzione di termovalorizzatori: constatato che anche i migliori filtri in circolazione sul mercato non trattengono le polveri sottilissime che escono dai camini degli inceneritori le quali sono pericolosissime per la salute umana (responsabili di gravi patologie, come i tumori), che questi inceneritori non possono funzionare solo col rifiuto secco, che comportano uno spreco di denaro incredibile col quale si possono invece realizzare più impianti di riciclaggio di materiale vario, che la (poca) energia prodotta dai termovalorizzatori si può ottenere (in quantità maggiore ed assolutamente pulita) da altre fonti come il fotovoltaico, il solare termico, l’eolico e il biogas, tutto ciò constatato non capisco perché questo nessuno lo dica. CERTO, PRIMA DI TUTTO BISOGNEREBBE AFFRONTARE IL PROBLEMA DEGLI IMBALLAGGI, PER RIDURRE DRASTICAMENTE LA MASSA DI RIFIUTI, MA ANCHE DI QUESTO NESSUNO NE PARLA! Non lo ha detto nessuno finora nei TG e nelle trasmissioni di approfondimento (nè in RAI né a Mediaset), né sui quotidiani né sulle riviste, tanto meno coloro che sono sempre stati favorevoli a raccontare come stanno le cose, anche in maniera scomoda e senza peli sulla lingua. Non lo ha fatto Michele Santoro su Annozero, ma non lo ha fatto neppure Curzio Maltese del quotidiano La Repubblica: nell’inserto “Il venerdì” del 22 febbraio 2008 del quotidiano per cui scrive, Maltese nel suo articolo intitolato “La sorpresa di una campagna elettorale basata sui rifiuti” si chiede preoccupato come mai in questi anni non si è arrivati a costruire i termovalorizzatori! Ma perché nessuno riesce ad esporre la tesi che io ho esposto sopra incentrata esclusivamente sulla raccolta differenziata, che è ripresa da molte personalità autorevoli che naturalmente non vengono invitate ad esporla? Così si nasconde la realtà dei fatti. Mi viene da pensare o che tutti vogliano coprire questi inceneritori perché costituiscono una immensa fonte di guadagno economico o perché sono spinti da semplice ignoranza: in ogni caso, si tratta di qualcosa di davvero inquietante, non so se sia più grave la prima o la seconda! Purtroppo in Italia questo succede per tante cose.
E, sempre a proposito di distorsione della realtà, mi sconcerta quanto detto da un altro autorevole giornalista di La Repubblica che ho sempre stimato per la sua visione dei problemi: Giorgio Bocca. Sempre nell’inserto “Il venerdì” del 22 febbraio 2008 del quotidiano per cui scrive, Bocca nel suo articolo intitolato “Ambiente, quei luoghi comuni sui rischi per la salute” si chiede come mai in Italia non si sia ancora optato per la scelta del nucleare, dipingendolo come la soluzione a tutti problemi. Certamente col nucleare si produrrebbe molta energia, tuttavia ne sono fortemente contrario (e l’ho già esposto in numerosi miei precedenti post) per i seguenti motivi:
- costruendo adesso una centrale nucleare, questa sarebbe efficiente non prima di dieci anni, ma intanto?
- la costruzione delle centrali nucleari comporterebbe una spesa economica incredibile, ma col stessa somma di denaro si costruirebbero molti più impianti di energia da fonte rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, eolico, biogas, geotermia, ecc…);
- la materia prima (l’uranio) è già in fase di esaurimento (si stimano riserve per non più di 25 anni) e costa sempre di più: una volta esaurito, che faremo?
- smaltimento delle scorie nucleari: facciamo già fatica a smaltire i rifiuti domestici, come faremo con le scorie? Faremo affondare le navi cariche di scorie nel Mediterraneo?
- dove troveremmo l’incredibile quantità d’acqua necessaria nei processi di raffreddamento delle centrali nucleari, visti i già attuali problemi idrici del nostro paese? Un solo dato: la Francia in un anno utilizza ben il 55% dell’acqua nazionale nelle centrali nucleari…
- questioni di sicurezza: anche i più moderni impianti sono delle autentiche potenziali bombe atomiche!
Perché questo nessuno lo dice, neppure le autorità giornalistiche più autorevoli? Perché non domandarsi invece come mai si punta ancora poco sulle energie da fonti rinnovabili, o perché vengono respinte le centrali eoliche?
Si tratta di continue visioni distorte della realtà che influenzano però in maniera errata la maggior parte delle persone che purtroppo assimilano solo quello che viene loro detto da giornali e TV, indipendentemente che si tratti di boiate o cose serie. Con questo non voglio sminuire l’ottimo giornalismo che hanno sempre fatto (e che fanno tuttora) Santoro, Maltese e Bocca (secondo me tra i migliori giornalisti in circolazione, tra i pochi che si possono definire tali), ma questa volta mi sento di dire che hanno avuto una visione distorta ed errata delle possibili soluzioni a due problemi fondamentali per l’Italia: i rifiuti e l’energia. È questo un segnale che davvero in Italia la soluzione ai suoi problemi resta un’utopia…
1 commento:
se dobbiamo dirla tutta la differenziata non è il primo passo, anzi. altrimenti non basta e gli inceneritori servirebbero comunque,ANZI, IL TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO E IL DISSOCIATORE MOLECOLARE.
il primo passo è ridurre il futuro rifiuto alla fonte! gli imballaggi, doppi e tripli, inutili, iniqui, pacchi e pacchettini stile matrioska, prodotti monouso, porzioncine, spreco di materiali sono tutte cose che non devono piu accadere! agendo già qui attraverso tasszioni, incentivi e razionalizzazione si ridurrebbe del 50-60% i rifiuti alla base! aumentando la differenziata all'80-90% e riciclando quasi tutto rimarrebbe pochissmo da trattare e mettere in discarica. i prodotti nuovi devono essere composti da materiale riciclabile quanto piu vicino al 100%. eliminare quanto piu possibile prodotti tossici e sostituirli con nocivi, riutilizzabili o biodegradabili. l'organico deve essere utilizzato per produrre metano, e poi concime(altro che rigassificatori!). e vedrai che avrai diminuito di 200 volte in pochi anni i rifiuti prodotti. certo le grandi aziende e multinazionali non ne sarebbero contente, ma sarebbe contenta la terra, i nostri polmoni, l umanità. che poi, la terra continuerà cmunque ad esistere, noi rischiamo l estinzione...che stupidi che siamo...ciao
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