domenica 18 maggio 2008

AMBIENTE: Berlusconi IV e governo ombra…

Il governo Berlusconi IV ormai è operativo ed ha ottenuto la fiducia in ambedue le Camere: vorrei analizzare la scelta dei ministri in tema ambientale sia per quanto riguarda l’esecutivo sia per quanto riguarda il governo-ombra dell’opposizione.
Per quanto riguarda l’ambiente e le attività correlate (agricoltura, territorio, trasporti, beni culturali, ecc…), queste sono state le scelte di maggioranza ed opposizione:
Berlusconi IV:
  • Ambiente – Tutela del Territorio – Mare: STEFANIA PRESTIGIACOMO
  • Politiche Agricole e Forestali: LUCA ZAIA
  • Infrastrutture e Trasporti: ALTERO MATTEOLI
  • Beni e Attività Culturali: SANDRO BONDI

Governo-ombra dell’opposizione:

  • Ambiente – Tutela del Territorio – Mare: ERMETE REALACCI
  • Politiche Agricole e Forestali: ALFONSO ANDRIA
  • Infrastrutture e Trasporti: ANDREA MARTELLA
  • Beni e Attività Culturali: VINCENZO CERAMI

Faccio una considerazione sul cosiddetto “governo-ombra” dell’opposizione, voluto da Veltroni e apprezzato da Berlusconi. Nato in Gran Bretagna e chiamato “shadow cabinet”, si tratta di un’istituzione politica costituita dal leader dell’opposizione e da parlamentari dell’opposizione stessa che si prefigge il compito di seguire da vicino e controllare (proprio come un’ombra, da cui il nome) l’attività dei corrispondenti ministri del governo in carica. In particolare, deve svolgere un’azione critica verso le decisioni del governo in carica, proponendo alternative: i ministri del governo-ombra vanno ad occupare i corrispondenti posti dei ministeri del governo in carica. Tale forma viene usata solo in alcuni paesi: in taluni il governo-ombra ha uno status ufficiale, in altri è solamente un organismo interno di partito. In Italia era già stato adottato (in forma non ufficiale) nel luglio 1989 dal Partito Comunista Italiano (PCI) di Achille Occhetto, in occasione della crisi di governo De Mita che si era conclusa con la formazione del 6° governo Andreotti. Sicuramente una ottima forma di democrazia, una responsabilità dimostrata dall’opposizione nei confronti delle scelte per il paese: staremo a vedere…
Senza dilungarmi sulle scelte di tutti i ministri sopra elencati, vorrei mettere a confronto i due ministri dell’Ambiente (quello in carica e quello ombra).
STEFANIA PRESTIGIACOMO. Ministro dell’Ambiente incaricato dal governo Berlusconi IV, esordisce in politica nel 1994 con Forza Italia: fu componente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato, componente della Commissione Speciale per l’Infanzia e membro supplente del Consiglio d’Europa e dell’UEO. Nel governo Berlusconi 2001-2006 ricopre la carica di ministro per le Pari Opportunità: si batte a favore del referendum sulla procreazione assistita e per l’introduzione delle cosiddette “quote rosa” nella legge elettorale del 2005 (in entrambi in casi ne è uscita sconfitta). Per informazioni: http://www.minambiente.it.
ERMETE REALACCI. Ministro dell’Ambiente nel governo-ombra dell’opposizione, esordisce in Parlamento nella scorsa legislatura. Attualmente è Presidente della Commissione Ambiente – Territorio – Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. È Presidente Onorario di LEGAMBIENTE (http://www.legambiente.eu) che ha guidato nei primi anni facendone l’associazione ambientalista più diffusa e radicata sul territorio italiano. Ha condotto fuori del Parlamento molte battaglie: la difesa dell’ambiente tramite un intreccio di natura, cultura, coesione sociale, creatività e punto di forza delle risorse italiane più preziose (paesaggio, beni culturali, turismo di qualità e made in Italy), la difesa delle produzioni agroalimentari, le iniziative per la lotta all’inquinamento cittadino, al traffico, all’abusivismo edilizio e alle ecomafie. In Parlamento ha condotto altre battaglie: la valorizzazione dei piccoli Comuni, la difesa del made in Italy, il volontariato, la responsabilità sociale d’impresa, la lotta ai cambiamenti climatici e per l’attuazione del Protocollo di Kyoto. Ha scritto il libro “Soft Economy” per dare spazio ai talenti italiani come risorsa del futuro per il nostro paese; ha fondato e presiede la “Symbola Fondazione” per le qualità italiane; presiede l’AIES (Associazione Interparlamentare per il commercio Equo e Solidale); è vicepresidente del Kyoto Club, il network di istituzioni ed imprese impegnate per la riduzione dei gas serra. Per informazioni: http://nuke.ermeterealacci.it.
Certamente il curriculum del ministro ombra Realacci è senz’altro migliore del ministro in carica Prestigiacomo per quanto riguarda i temi ambientali: non me ne voglia la Prestigiacomo, ma non mi sembra sia stata una scelta azzeccata la sua nomina al Ministero dell’Ambiente, visto che non si è mai occupata di ambiente e territorio ed è laureata in tutt’altro (Scienze della Pubblica Amministrazione): per fare un esempio trovo molto più indicata la nomina di Luca Zaia al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali che è laureato in Agricoltura. La scelta di Realacci come ministro-ombra dell’Ambiente è invece quanto di più riuscito si potesse fare: una persona impegnata da molti anni (e quindi esperta) in tema di difesa ambientale. Confido quindi in un’attività di super-controllo da parte di Realacci sull’operato della Prestigiacomo: infatti si parla, tra l’altro, anche di un ritorno al nucleare da parte del governo Berlusconi, che sarebbe una tragedia per il nostro paese (le motivazioni le ho già spiegate in precedenti post). Quindi forza Realacci!

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