giovedì 16 ottobre 2008

Quando è l’astronomia a datare antichi fatti…

E’ successo per l’Odissea, il famosissimo poema di Omero, ove un fatto particolare è stato datato con precisione dagli astronomi Marcelo Magnasco della Rockefeller University di New York e Costantino Baikouzis dell’osservatorio argentino di La Plata, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle Scienze. Ebbene, i due astronomi sono riusciti a datare con precisione il giorno in cui Ulisse, dopo essere tornato ad Itaca ed essersi fatto accogliere a corte come un mendicante, infilzò i proci col suo pesante arco in quanto intendevano convincere Penelope a scegliere tra di loro un nuovo marito: proprio quel giorno, infatti, Ulisse accettò di partecipare alla gara organizzata da Penelope, la quale aveva promesso di consegnarsi in sposa a colui che sarebbe riuscito a scoccare una freccia dal pesante arco del marito facendola passare per le fessure di dodici scuri. I due astronomi sono riusciti a datare questo giorno in seguito all’eclissi totale di sole citata da Omero nel 26° libro dell’Odissea: tale data è il 16 aprile del 1178 a.C.
I due astronomi hanno identificato in tutta l’Odissea quattro descrizioni dettagliate di eventi celesti che compaiono prima, durante e dopo la strage dei proci, ovvero:
1. il giorno della strage ci fu la luna nuova, che è un prerequisito dell’eclissi di sole;
2. sei giorni prima di quella data Venere era luminosa ed alta nel cielo;
3. 29 giorni prima di quella data l’ammasso delle Pleiadi e la Costellazione del Boote erano simultaneamente visibili al tramonto;
4. 33 giorni prima di quella data il pianeta Mercurio era alto nel cielo e ben visibile al tramonto.
Con i loro calcoli hanno dimostrato che quelli che potrebbero sembrare ambientazioni poetiche sono riferimenti astronomici precisi che si sono susseguiti con la stessa cadenza descritta da Omero a cavallo di un’eclissi totale di sole, che nell’Odissea accompagna la discesa dei proci nell’Ade. Grazie al computer, hanno ricostruito la posizione dei pianeti e delle costellazioni intorno a quell’eclissi ed hanno scoperto che i riferimenti dell’Odissea sono assolutamente coerenti: infatti, ognuno di questi fenomeni si produce indipendentemente dagli altri ed è quindi la loro concomitanza a poter indicare una data possibile. Hanno così scoperto che i quattro fenomeni si sono verificati tutti assieme in una sola data nel periodo compreso tra il 1250 ed il 1115 a.C., ovvero il 16 aprile 1178 a.C. Proprio il giorno dell’eclisse solare, il profeta Teoclimeno preannunciò che i proci, dopo la morte causata da Ulisse, sarebbero scesi nell’Ade mentre sulla Terra “cadeva una densa caligine ed il sole scompariva in cielo”. Già il greco Plutarco aveva interpretato le parole di Teoclimeno come un’eclissi totale di sole: i recenti studi hanno confermato che l’eclissi del 16 aprile 1178 a.C. si verificò proprio sul Mare Egeo. Questo sta ad indicare anche che la caduta di Troia avvenne tra il 1192 ed il 1184 a.C.
Lo studio dei due astronomi non è stato quello di provare la veridicità della storia raccontata da Omero, che viene invece lasciata ad altri, quanto invece come una scienza quale l’astronomia possa essere indispensabile per il posizionamento temporale di antichi fatti.

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