giovedì 23 ottobre 2008

RAVENNA: ora si tassa anche la pioggia!!!

Mi vien da dire che si cerca in qualsiasi maniera di scovare denaro dalle tasche dei cittadini. E così a Ravenna hanno pensato di far pagare ai cittadini una tassa sulla pioggia!!! Sì, sì, avete capito bene, sulla pioggia! Lo scorso mese di gennaio l’ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) ha approvato infatti una delibera nella quale si stabilisce che a Ravenna e provincia si dovrà pagare, oltre al consumo idrico, anche lo smaltimento della pioggia, e tale contributo sarà incluso nella bolletta dell’acqua. Non solo, ma la delibera prevede anche il recupero del denaro non pagato per lo smaltimento della pioggia degli anni 2005-2006-2007!
Naturalmente, questo ha scatenato l’ira dei cittadini e delle associazioni dei consumatori (tra cui l’Adoc, l’Adiconsum, Federconsumatori e la Lega dei Consumatori), ma anche dei sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e di varie categorie (come Api, Confindustria, Cna e Confartigianato). La polemica ha investito anche la politica, visto che la lista civica comunale “Per Ravenna” ha inviato un esposto al “Comitato per la Vigilanza sull’uso delle risorse idriche” (che fa parte del Ministero dell’Ambiente) per avere spiegazioni in merito: il presidente di tale Comitato, Roberto Passino, ha dato ragione ai contestatori ed ha scritto all’ATO di Ravenna per correggere la discussa delibera in quanto l’attuale normativa esclude che i costi per lo smaltimento delle acque meteoriche possano essere imputabili al servizio idrico. Quindi il Ministero dell’Ambiente dà ragione ai contestatori, mentre a favore della delibera si è espresso Livio Zanichelli, assessore regionale all’Ambiente dell’Emilia Romagna, il quale sostiene invece che il costo dello smaltimento delle acque meteoriche spetta ai cittadini. Dato che il fatto era stato pubblicato dal quotidiano La Repubblica lunedì 29 settembre 2008, lo stesso Lino Zanichelli rispose pochi giorni dopo al quotidiano affermando che non si tratta di una “tassa sulla pioggia” in quanto il costo del trattamento di depurazione delle acque piovane è obbligatorio per legge dagli anni ’90 ed è stato riconfermato dal Codice Nazionale sull’Ambiente del 2006, considerando che anche le acque piovane sono contaminate dalle sostanze inquinanti presenti sul manto stradale. Ok, ma che c’entrano i cittadini con le acque provenienti dalle sedi stradali? Sulla stessa line d’onda è Gianluca Dradi, assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna, il quale afferma che esiste una legge regionale che prevede ciò e che i costi della collettività (come lo smaltimento delle acque piovane) se non si pagano nella bolletta vengono recuperati sulla fiscalità generale… Ecco, come volevasi dimostrare: è più sicuro raccogliere i soldi di smaltimento dalle bollette dei cittadini (che le bollette le pagano sempre…) piuttosto che recuperarli dalla fiscalità generale (spesso dubbia...), e poi come fanno i cittadini ad avere la certezza che il recupero dei costi di smaltimento viene tolto dalla fiscalità generale per essere trasferito in bolletta? E se vi fosse un (non innocente e molto probabile…) doppione? Tanto pagano sempre i cittadini…
La stessa lista civica comunale “Per Ravenna” ha annunciato che farà ricorso alla magistratura per imporre all’ATO il rispetto della legge violata e per chiedere il risarcimento danni a tutela dei diritti degli utenti. Il capogruppo della lista Alvaro Ancis ha giustamente affermato: “Si tratta di una tassa mascherata da tariffa. Quel costo non deve essere incluso nella bolletta dell’acqua, ma recuperato attraverso la fiscalità generale, allo stesso modo con cui, per esempio, il costo dell’illuminazione pubblica non si può certo trasferire sulla bolletta dei consumi privati di elettricità, o il costo della manutenzione delle strade non è trasferibile sulle tariffe dei carburanti dei veicoli stradali…”.
Intanto siamo ad ottobre, le bollette dell’acqua hanno subito un aggravio medio a carico dei cittadini ravennati del 3% e, nonostante a marzo il Ministero dell’Ambiente abbia chiesto all’ATO di modificare la delibera, a tutt’oggi la correzione non è ancora stata fatta. Tra l'altro sempre col dubbio se tale onere caricato in bolletta sia stato eliminato dalla fiscalità generale. Ed io pago…

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