lunedì 3 novembre 2008

POLVERI PM10: se ci sono anche i detrattori…

Agli inizi di ottobre 2008 si è tenuto a Berlino un convegno (durato 5 giornate) al quale hanno partecipato 18.000 delegati dell’ERS (European Respiratory Society) incentrato sugli effetti delle polveri sottili PM10 sul nostro organismo. Il tema principale del convegno è stata la velocità con cui crescono i malati di bronchite cronica ostruttiva (BPCO) e di asma: solo in Italia queste due patologie colpiscono il 6.4% della popolazione, ovvero circa 4 milioni di italiani (da sola la BPCO è causa di 18.000 decessi l’anno nel nostro paese)!! Al convegno si è parlato anche di una recente ricerca fatta dall’Università di Berna, secondo la quale l’inquinamento atmosferico cittadino colpisce l’essere umano già quando è in grembo: la ricerca è stata fatta misurando la funzione respiratoria a 5 settimane di vita su 241 bambini nati da donne esposte in gravidanza a diversi livelli di PM10…
Leonardo Fabbri, presidente dell’ERS e direttore della clinica di malattie respiratorie dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di fronte ai dati secondo i quali un malato su due colpito da patologie causate da PM10 non sa di esserlo, il 30% dei colpiti da asma non ha mai ricevuto una diagnosi e una gran parte (tra il 50 e il 75%) di quelli colpiti da bronchite cronica di diagnosi non ne hanno mai viste, afferma “la necessità di affrontare meglio le tematiche delle malattie respiratorie, con identificazione dei fattori di rischio, studiando l’impatto sui nostri polmoni di fumo ed inquinamento. E facendo tutti gli sforzi possibili per rimuovere queste cause dall’ambiente. O riduciamo i fattori di rischio o tra qualche anno la sanità assorbirà non più il 70% del bilancio delle regioni ma il 100%”.
Si tratta dunque di una situazione molto delicata e potenzialmente pericolosa: i tumori sono in sensibile aumento e comunque diventati una delle maggiori cause di morte soprattutto tra i 50enni (e in sensibile aumento quelli tra i giovani). Purtroppo, ci sono dei detrattori in merito secondo cui le PM10 non sono responsabili di tali patologie per la nostra salute, e se ci sono organi d’informazione che danno loro spazio allora proprio non si vede via d’uscita. È stata infatti pubblicata oggi su L’Arena (quotidiano della provincia di Verona) un’intervista al professor Luigi Perbellini, responsabile dell’Unità operativa di Medicina del Lavoro al Policlinico di Verona di Borgo Roma, che giudico senza mezzi termini sconvolgente, soprattutto per il fatto che si tratta di parole uscite dalla bocca di un esperto in medicina. Riporto alcuni punti salienti dell’intervista, condotta dalla giornalista Elena Zuppino:
• alla domanda sulle vittime causate da PM10, il professore risponde: “Ma quali vittime? Le dico solo questo: la Pianura Padana ha la più alta concentrazione di PM10 in Europa, Venezia e campagne comprese. Eppure noi italiani siamo i più longevi al mondo, dopo Francia e Giappone. Mi verrebbe da dire che forse queste famigerate polveri sottili fanno bene…”!
• alla domanda sulla diffusione di studi e dati allarmanti in merito agli effetti delle PM10, il professore risponde: “Siamo di fronte a delle semplici associazioni fatte da epidemiologi e non da medici. Registrare un incremento di infarti o di altre malattie e imputare della cosa l’inquinamento è un salto triplo mortale, senza nessuna base scientifica. Dimostratemi che le PM10, per esempio, agiscono sulla coagulazione del sangue, allora via ascolto”!
• alla domanda se le PM10 sono pericolose per l’uomo, il professore risponde: “Mostratemi una sola patologia che ha come causa queste polveri, oppure le PM2.5 portate in auge perché nessuno ha dimostrato qualcosa di scientifico sulle PM10. Pochi lo dicono: l’inquinamento dentro le nostre case è solitamente il doppio rispetto all’ambiente esterno. Per cui è giusto dire ‘apro le finestre di casa per far entrare un po’ di aria pulita’. In casa c’è il fumo di sigaretta, il fornello che brucia, il riscaldamento, il caminetto… E’ stato dimostrato che, quando non era ancora vietato fumare, in un ristorante 4-5 volte durante il giorno e continuamente durante la sera il livello PM10 raggiungeva i 700 microgrammi per metro cubo. Secondo gli allarmisti tutti i clienti avrebbero dovuto morire sul colpo, visto che il livello tollerato all’esterno è di 50”!!!
• alla domanda se le polveri sottili che si trovano all’esterno sono più nocive per l’uomo perché contengono cancerogeni, il professore risponde: “Non ci molto studi che hanno analizzato la composizione di PM10, perché sono costosi e i risultati ottenuti esprimono una variabilità amplissima. Inoltre, alcune molecole, come il cromo ad esempio, sono dei cancerogeni certi, ma assunti in dosi precise rinforzano la nostra salute. Tant’è che il cromo è contenuto negli integratori alimentari assunti dagli atleti. Un altro esempio è la tossina botulinica che ha fatto stragi un tempo e ora viene usata in medicina e per stirare le rughe delle signore. Bisognerebbe conoscere la componente positiva e negativa di questo particolato sottile”!!!
• alla domanda se non è il caso di assumere nei confronti delle PM10 un atteggiamento di prudenza controllandone l’emissione, il professore risponde: “Sulle polveri sottili ci sono tante belle ipotesi, ma una bella ipotesi non è un risultato scientifico da brandire come un’arma di terrore”!
Beh, che dire di fronte a quanto affermato da un esperto di medicina: sono sconcertato! Vorrei solo dire due cose al professore:
1) ammesso che sia vero il dato dei 700 microgrammi per metro cubo di PM10 all’interno di un ristorante, dobbiamo anche dire che non andiamo al ristorante tutti i giorni: nella migliore delle ipotesi ci si va una volta la settimana (per i più fortunati)… Pensiamo piuttosto a coloro che restano all’aperto con un valore di PM10 della metà (300 microgrammi per metro cubo), come nei centri storici e nelle vie cittadine, ma per molte ore del giorno per ogni giorno della settimana (per recarsi al lavoro, per andare al negozio, per camminare, per transitare per le strade, ecc…): credo siano molto più esposti questi che coloro che vanno al ristorante!
2) se il cromo assunto in certe dosi rinforza la propria salute, non è che una persona decida liberamente di respirare quanto cromo vuole: se è all’aperto in una strada cittadina respira quello che c’è ed è una quantità che non è neppure lontanamente avvicinabile a quella ‘buona’ per la nostra salute”.
Trovo semplicemente inquietante che si dia spazio a certe parole: siamo in un paese libero in cui ognuno può dire quello che vuole (fortunatamente), ma qui si sta fuorviando qualcosa di importante per la nostra salute. Così non si incentivano le amministrazioni comunali (che già fanno poco) a fare di più per la salute dei cittadini. L’unica cosa certa rimane la grande diffusione dei tumori: è il male del secolo e sinceramente non trovo altro connubio del tumore tranne che con l’inquinamento (di qualsiasi tipo esso sia) che colpisce qualsiasi cosa respiriamo o ingeriamo. Come mai tale male si è sviluppato sono in questo ultimo secolo e non prima?

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