Pittura e... PAESAGGIO!
Giovanni Carlo Federico Villa, uno dei curatori di questa mostra (assieme a Mauro Lucco), ha affermato: “Bellini è stato l’inventore del paesaggio italiano. Fu lui, prima di tutti gli altri, a raccontare, con la sua pittura, le atmosfere e le luci riprese durante tutto il Rinascimento e che tuttora possiamo ammirare in Veneto o nelle Marche”.
Si tratta di un’esposizione che raccoglie 62 dipinti del pittore provenienti da tutto il mondo. In ognuno dei suoi dipinti si possono ammirare paesaggi rurali, campagne, monumenti storici e di alta architettura, fiumi, colline, boschi, cielo, nuvole, nebbia, in un mix di luce solare e ombra davvero incredibile. Ad esempio nel “Crocefisso con cimitero ebraico” (rappresentato nella foto) si possono riconoscere addirittura una trentina di specie botaniche viste da vicinissimo, tutte rappresentate con la precisione di un botanico, come fa notare l’artista americano Bill Viola; e nello stesso dipinto (dietro la croce) sono individuabili monumenti che non sono frutto di fantasia del pittore ma rappresentano monumenti storici rappresentativi dell’architettura veneta-romagnola (la torre di Piazza dei Signori di Vicenza, la Chiesa di San Ciriaco di Ancona, il campanile di Santa Fosca in Cannareggio di Venezia, il campanile di Sant’Apollinare di Ravenna e il Duomo di Vicenza), a testimonianza del forte connubio arte-natura veneta. Nella “Crocefissione” è rappresentato un angolo di campagna veneta, con le case rurali, le colline sullo sfondo, le colture e addirittura un’ansa del fiume Adige. Nella “Allegoria sacra” è riportata sullo sfondo la Rocca Gradara di Pesaro. Nella “Risurrezione di Cristo” è indicata a destra la Rocca di Monselice (vicino a Padova).
Il Bellini rappresenta nei suoi dipinti molti altri monumenti, dall’Arena di Verona alla Colonna Traiana di Roma, dalla Rocca del Castello di Soave (VR) alla torre di difesa di Campo Marzio di Vicenza: secondo il professor Villa il Bellini voleva dare l’idea di una città immaginaria e utopistica che raccoglie i monumenti più belli dell’arte italiana, anche se geograficamente e stilisticamente distanti tra loro. Abbinando a questi monumenti dei paesaggi rurali, semplici, legati all’antichità e alle tradizioni, ne esce una raccolta pittorica di immenso valore storico e naturalistico, quasi a testimoniare, a distanza di secoli, l’importanza del paesaggio rurale e dell’architettura che fanno del nostro paese un esempio unico in tutto il mondo, e che spesso purtroppo perdiamo di vista…
Nessun commento:
Posta un commento