QUANTO E’ IMPORTANTE IL VOLONTARIATO!
Cominciamo con i dati: secondo una ricerca di Eurispes in Italia ci sono 1.100.000 cittadini che si occupano di volontariato in modo continuativo, mentre sono altri 4.000.000 quelli che almeno una volta all’anno dedicano qualche ora di tempo ad una associazione. Si tratta in totale di 5.100.000 italiani, ovvero il 9.2% della popolazione! Ma secondo una rilevazione Ocse-Gallups ben il 21.1% degli italiani si dedica al volontariato: in questo caso per volontariato si intendono anche quelle piccole attività spontanee e non organizzate come un aiuto in parrocchia, il turno organizzativo tra genitori per portare a casa i figli da scuola, ecc… Tenendo in considerazione la percentuale del 9.2%, vediamo che cos’è questo volontariato: nel 2007 l’1.9% di questi volontari frequentava associazioni ecologiste, per diritti civili e per la pace, il 9.1% frequentava associazioni culturali e ricreative in genere, il 9.2% prestava attività gratuita in associazioni di volontariato, mentre il 16.7% versava soldi ad un’associazione. Sul totale dei volontari, il 14.6% si dedicava a cultura e attività ricreative, il 27.8% ad assistenza sociale e il 28.0% alla sanità. A livello geografico, la maggior parte dei volontari è concentrata nelle regioni del Nord Italia (fino al 12.3% in Emilia Romagna, al 12.6% in Lombardia, al 13.8% in Veneto e al 19.1% in Trentino - Alto Adige), mentre le percentuali minime si raggiungono al Sud (5.4% in Calabria, 5.2% in Campania e 4.8% in Sicilia, e comunque 5.5% nel Lazio). Le percentuali di volontari sono equamente distribuite in ogni fascia d’età: le fasce 14-17, 18-19, 20-24, 25-34, 35-44, 45-54, 55-59 e 60-64 hanno percentuali di volontari comprese tra il 9.1 e l’11.9%, poi le percentuali sono in calo al 7.9% nella fascia d’età 65-74 e al 3.4% oltre i 75 anni. Chi sono questi volontari? Il 43.6% è composto da persone che non hanno un’occupazione lavorativa, il 24.8% da dirigenti ed impiegati pubblici, il 10.8% da imprenditori e liberi professionisti, il 10.7% da lavoratori autonomi ed il 10.1% da operai. E arriviamo ai dati più eclatanti: alla domanda “In chi ha più fiducia?” il 27.7% ha risposto il Governo, il 38.8% la Chiesa, il 44.4% la magistratura, il 47.2% la scuola, il 62.1% il Presidente della Repubblica, il 62.7% la Guardia di Finanza, il 63.3% la Polizia, il 69.6% i Carabinieri e, udite udite, il 71.3% (ovvero la maggioranza) le associazioni di volontariato!!!
Riccardo Bonacina, direttore di Vita (la rivista del volontariato sociale, http://www.vita.it), ha affermato: “Il volontariato è un immenso giacimento di generosità, sopravvissuto alla crisi del mutualismo novecentesco di tradizione operaia, socialista o cattolica”. Proprio per questo immenso valore, il 4 e 5 dicembre prossimi si terrà a Roma la prima vera assemblea generale del Terzo settore, dedicata appunto al volontariato in genere.
Sono molti i settori che si occupano di volontariato: ecologia, territorio, sanità, aiuto a bisognosi, pace, sport, scuola, ecc… Il volontario sente di poter dare e fare qualcosa per gli altri o per qualcosa: posso testimoniare personalmente questo bisogno, visto che due anni fa ho fondato, assieme ad alcuni amici, un circolo legato a Legambiente (circolo chiamato “Perla Blu”, http://www.perlablu.it) per aiutare il nostro territorio laddove non lo fanno coloro che lo dovrebbero fare (le istituzioni in generale). E, a tal proposito, ha ragione Franco La Cecla quando, sulla stessa inchiesta del quotidiano la Repubblica, afferma che una delle conseguenze del volontariato in Italia è che certi nuovi mestieri utili come quelli legati all’ambiente e al miglioramento della vita sociale non sono considerati professioni e, di conseguenza, i cittadini li trasformano in volontariato.
Da Segretario del mio circolo “Perla Blu” legato a Legambiente (http://www.legambiente.eu), dico che purtroppo è vero: pochissimi mestieri in Italia si dedicano alla protezione dell’ambiente e del territorio, ma sono comunque pochi anche coloro che si dedicano al volontariato ambientale (secondo la ricerca di Eurispes solo l’1.9% dei volontari frequenta associazioni ecologiste, assieme a quelle per i diritti civili e per la pace). In un paese dove l’ambiente ed il territorio sono maltrattati in una maniera davvero inquietante, dovrebbero essere molti di più quelli che si impegnano in tal senso. E qui lancio un appello: nel vostro piccolo fondate qualche circolo, comitato o associazione che si occupa della protezione dell’ambiente della vostra zona, così potremo creare una fitta rete di associazioni ambientaliste che ricopra l’intero territorio nazionale. Bastano anche poche ore del vostro tempo ogni 7-15 giorni, trovare una sede per gli incontri ed organizzare ogni tanto qualche evento nella vostra città o nel vostro territorio (come una camminata storico-culturale, una biciclettata per monitorare aree inquinate, un gazebo in piazza per denunciare alcuni scempi, controllare periodicamente i lavori della vostra amministrazione comunale, ecc…). Vedrete che col tempo i risultati arriveranno e sarete fieri di avere fatto qualcosa per il vostro territorio.
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