Un post fatto ad… ARTE!
MAXXI. Si tratta del Museo per le arti del XXI secolo, progettato da Zaha Hadid e appena completato, posto a Roma nel quartiere Flaminio (è stato costruito in un’area militare dimessa). La sua costruzione ha richiesto 10 anni di tempo ed un investimento di 150 milioni di euro: ha una superficie totale di 27.000 mq distribuiti su tre piani. Finalmente è stato inaugurato lo scorso 12 novembre alla presenza dei ministri dei Beni Culturali e dei Lavori Pubblici: l’apertura definitiva avverrà però a fine maggio 2010 e vi saranno esposte opere di 300 artisti contemporanei non solo italiani. Per informazioni http://www.maxxi.parc.beniculturali.it
INGANNI AD ARTE. È stata inaugurata a Firenze, presso Palazzo Strozzi, la mostra intitolata “Inganni ad arte. Meraviglie del trompe-l’oeil dall’antichità al contemporaneo”, a cura di Annamaria Giusti, che resterà aperta fino al 24 gennaio 2010. La mostra è incentrata su una serie di quadri che nel tempo sono stati incentrati sul trompe-l’oeil, una dizione ottocentesca che veniva utilizzata per quel tipo di pittura che cercava di misurarsi con la verosimiglianza, per ricreare al meglio la realtà con la pittura (emblematico l’esempio del dipinto “In fuga dalla critica” di Pere Borrel del Caso, del 1874). La mostra, articolata in dieci sezioni, esporrà capolavori dei pittori illuministi con nature morte e ritratti, tra cui Tiziano e Veronese. Per informazioni http://www.inganniadartefirenze.it
L’OROLOGIO DI COSIMO DE’ MEDICI. C’è una tela del 1560 del pittore tardo-manierista Maso da San Friano (1531-1571), esposta al Museo della Scienza di Londra, nella quale è raffigurato Cosimo I dè Medici mentre mostra un misuratore del tempo portatile: secondo il curatore del museo londinese, Rob Skitmore, si tratta del primo ritratto della storia di un orologio a sveglia portatile. Incredibile la precisione con cui è stato dipinto: si tratta di un orologio con la cassa in oro, il quadrante suddiviso in dodici tacche, una lancetta unica per indicare le ore e addirittura una suoneria da tavolo composta da due grandi campanelli. L’ipotesi sarà presto confermata anche dagli Uffizi di Firenze.
RIAPRE IL TORRINO. Riapre a Firenze il Torrino, una torre ottagonale alta 40 metri, posta sulla sommità del Museo della Specola nell’Oltrarno, accanto a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli: nel 1807 fu l’osservatorio astronomico dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale. Rimasto chiuso per 150 anni, riapre dopo un lungo restauro che ha ridato splendore ad opere molto interessanti come una sala con decori con stucchi di cicogne nell’atto di spiccare il volo, un orologio solare sul pavimento (in marmo, rame e argento, con segni zodiacali in scagliola) tuttora funzionante, la Tribuna di Galileo (sala quadrata in stile neoclassico, con abside a emiciclo, sovrastata da una lanterna in ferro e ghisa, con statua di Galileo e lunette affrescate che celebrano lo scienziato, stanza voluta dal granduca Leopoldo II nel 1841). Il tutto in 34 sale meravigliose. Per informazioni http://www.msn.unifi.it
ARCHEOVIRTUAL. Si tratta della mostra annuale che si occupa dei software sviluppati per le ricostruzioni virtuali dei siti archeologici, mostra che sarà inserita nell’ambito della XII° edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si terrà a Paestum (Campania) dal 19 al 22 novembre. Quest’anno saranno presentati 11 progetti: L’Antica Agorà di Atene (Grecia), La Ricostruzione virtuale della Grotta di Santimamine (Spagna), Il Museo virtuale dell’Iraq (Italia), Vita e potere della Roma imperiale (Italia), Roma antica in 3d (Italia), Dublino medievale (Irlanda), Timeframe Harelbeke (Belgio), La Torre Vendicari (Italia), Il Museo del paesaggio a Stymphalia (Italia), Miti virtuali di Luxor e Dendara (Egitto) e Netconnect (Italia). Un modo nuovo per scoprire l’antichità. Per informazioni http://www.borsaturismo.com
SVENDUTO IL COMO’ DI GAUDREAUS. Esiste da qualche anno in Italia il cosiddetto “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” il quale, come già la Legge Bottai del 1939, inserisce fra i beni culturali vincolati “le cose mobili e immobili che presentano interesse artistico particolarmente importante” di proprietà privata (art. 10). È ora il caso dello splendido comò del ‘700 creato da Antoine-Robert Gaudreaus (ebanista del re di Francia Luigi XV), del valore dichiarato di 15 milioni di euro… Sparito in Francia nel 1794, è rispuntato a Roma nel 1980 e da allora è vincolato dalla Soprintendenza, giustamente, anche se è di proprietà privata. Cos’è successo ora? Il direttore generale delle Belle Arti ha annullato il vincolo per il seguente motivo: il mobile non appartiene al patrimonio storico-artistico italiano in quanto è di produzione francese! Incredibile!!! Questo significa che ora sarà vendibile sul mercato: saranno prossimamente vendibili quadri di artisti stranieri presenti in chiese e musei italiani? Speriamo sia solo un incidente di percorso… Ah, naturalmente la preoccupazione in merito di Salvatore Settis (espressa sul quotidiano la Repubblica) viene derisa (e, soprattutto, negata) dal quotidiano il Giornale...
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