domenica 27 dicembre 2009

RIFIUTI TOSSICI: ora tornano in Italia...

Sempre a proposito di inchieste, ne ho trovata una sull’inserto Il venerdì del quotidiano la Repubblica del 18 dicembre 2009, intitolata “RIFIUTI TOSSICI: dall’Italia all’Africa e ritorno. Scoperto il nuovo business dei veleni”, condotta da Nadia Francalacci, inchiesta che è a dir poco inquietante e della quale naturalmente nessuno parla in TV.
Fino ad un po’ di tempo fa i rifiuti tossici italiani erano (illegalmente) smaltiti in Africa, tanto per rafforzare il famoso detto “Non nel mio giardino”… Ora però sembra qualcosa stia cambiando, ma si tratta di qualcosa di ancora più terribile: questi rifiuti tossici ritornano in Italia! Di cosa si tratta? Scarti industriali e rottami ferrosi contaminati con sostanze cancerogene o radioattive che per legge non sono più riutilizzabili nei cicli di produzione industriale. Come funziona il nuovo percorso? Questi rifiuti tossici vengono imbarcati nei porti di molte regioni italiane (soprattutto Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia) dove quasi sempre sfuggono ai controlli doganali facendoli figurare come generi alimentari, veicoli da turismo, materiali edili e quant’altro (tutto tranne che la realtà…), sono diretti verso l’Africa ma, subito dopo, rientrano verso l’Italia figurando come materie prime secondarie (e quindi riutilizzate per risparmiare sui cicli produttivi). INQUIETANTE!
Ma, oltre a questi rifiuti tossici che rientrano dall’Africa, entrano nel nostro paese anche rifiuti tossici provenienti da ogni parte del mondo (soprattutto Sudamerica): come sempre, siamo i migliori… Pensate che nel 2008, grazie ad alcuni controlli, sono state individuate quasi 4.000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dall’Africa, dall’America e dal Nord Europa, oltre che centinaia di tonnellate di rifiuti speciali provenienti dall’Albania e dalla Croazia. Tra i prodotti che arrivano nel nostro paese vi sono catalizzatori esausti contaminati con materie tossiche, prodotti chimici e (in gran quantità) pet coke. Che cos’è questo pet coke? È un sotto prodotto del petrolio, con consistenza spugnosa e compatta, che si ottiene dal processo di condensazione di residui petroliferi pesanti e oleosi, che viene utilizzato come combustibile (in quanto più economico di quello normale): il problema però sta nel fatto che è altamente cancerogeno in quanto contiene moltissimo zolfo (ben sopra i livelli previsti dalla legge). La pericolosità di questo prodotto è già stata dimostrata da alcune analisi disposte dal sostituto procuratore di Catania Antonio Nicastro su un carico di questo prodotto proveniente dal Venezuela e arrivato nel porto di Gela per essere utilizzato per la produzione di cemento in uno stabilimento industriale di Siracusa.
Ecco, questo è il problema: questo pet coke, altamente tossico (è chiamato la “feccia dell’oro nero”…), viene riciclato illegalmente in vari settori industriali di tutta Italia! L’Agenzia delle Dogane ne ha sequestrato in un anno ben 106.000 tonnellate e il problema ancora più grave è che viene utilizzato anche in stabilimenti per la produzione di derrate alimentari (come lo zucchero e i prodotto dolciari in genere)…
Per fare un esempio, poco tempo fa la Guardi di Finanza ha sequestrato al porto di Salerno vari container provenienti dall’Irlanda e da alcuni paesi dell’Africa centrale, contenenti sostanze tossiche e materiali elettronici di scarto: questo materiale era destinato ad una (inesistente) società romana che era stata incorporata da anni da un’altra società con sede a Milano. Si trattava degli stessi rifiuti che (illegalmente) l’Italia aveva esportato in vari paesi africani (come il Ghana, l’Egitto, il Senegal, la Tunisia e il Benin) e proprio dal Benin questi rifiuti erano rientrati in un porto del Nord Italia.
È davvero inquietante: tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici che, anziché essere legalmente smaltiti nelle discariche o recuperati, vengono riutilizzati tali e quali nei processi lavorativi di molti industrie italiane, per risparmiare e pure guadagnandoci, ma sempre a discapito della nostra salute: vengono utilizzati come combustibili altamente tossici che vomitano in atmosfera una quantità incredibile di sostanze assai velenose, con ripercussioni sul nostro organismo. E se penso agli inceneritori, che per farli funzionare vi viene bruciato di tutto, mi viene la pelle d’oca! Siamo ancora ben lontani da una logica industriale ove la salute della popolazione venga prima di tutto: prima di tutto c’è il denaro, lo sporco denaro, tanto i cittadini non sanno cosa respirano o cosa mangiano perché il cosiddetto “inquinamento trasparente” non fa paura a nessuno proprio perché nessuno ne è informato… E poi vogliono fare le centrali nucleari…

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