QUEI DELITTI ACCETTABILI…
L’articolo inizia così: “I delitti che appassionano gli italiani sono quelli senza ragione”. Mai frase è stata così azzeccata per fotografare il popolo italiano e l’informazione. In questi anni gli italiani si sono appassionati di delitti del tipo: la Franzoni che forse ha ucciso il suo figlio (omicidio di Cogne), la studentessa americana Meredith che viene uccisa da alcuni amici (omicidio di Perugina), la ragazza Chiara Poggi che viene forse uccisa dal suo fidanzato (omicidio di Garlasco), e la lista sarebbe lunghissima (lo stupro, la prostituta, il trans, l’extra-comunitario). E la gente? La gente si appassiona, perché la TV fa passare esclusivamente questi omicidi, omicidi “popolari”: i TG dedicano tempi lunghissimi a questi omicidi, le trasmissioni di approfondimento spesso trattano di questi omicidi in maniera morbosa (con modellini, ricostruzioni, ecc…). Tanto che siamo arrivati ad un punto “culturale” in cui agli italiani non interessano i “veri” omicidi, quelli che riguardano la nostra vita o la nostra salute, ma quelli di cronaca nera, ovvero a quelli che non hanno alcuna ripercussione sulla nostra vita: certo che siamo proprio un popolo strano, non ci interessano i processi a coloro che attentano alla nostra vita, ma ci interessano quelli di uno sconosciuto che uccide la sua fidanzata!
In tutto ciò la TV in generale (salvo pochissimi pesci fuor d’acqua) e buona stampa in generale (soprattutto di destra) hanno un ruolo fondamentale, riescono a plasmare la mente del telespettatore/lettore probabilmente per “nascondere” delitti ben più gravi. Quali? Ne possiamo citare un’infinità, ma citiamo solo i più gravi:
- delitti industriali: tutte quelle fabbriche che mettono in circolazione e in vendita prodotti che contengono migliaia di sostanze tossiche dannose per la nostra salute (vernici velenose, diossine, mercurio, metalli pesanti, ecc…), o ancora tutte quelle truffe che riguardano la vendita di cibi avariati o scaduti;
- morti bianche: le migliaia di morti sul lavoro ogni anno, dei cui processi non si sa poi più niente;
- delitti ambientali: basti pensare alle migliaia di morti per lo smog, per l’inquinamento delle acque, per il riciclaggio illegale di rifiuti tossici, per le discariche abusive. Esempi concreti? Le navi contenenti rifiuti tossici affondate nei mari italiani, i veleni di Taranto, l’inquinamento di città come Milano e Roma (nella capitale uno studio dell’Asl del 2008 ha certificato che i decessi da inquinamento “evitabili” ogni anno sarebbero migliaia, ma questo studio non è stato divulgato…);
- degrado del territorio: basti pensare all’urbanizzazione selvaggia, all’abusivismo edilizio, alle mancate opere di bonifica, ai mancati consolidamenti dei pendii delle montagne o alla mancata pulizia dei letti dei fiumi, e poi contiamo ogni anno decine o centinaia di morti dovuti alle conseguenze di ondate di maltempo.
Ha ragione Bocca quando sostiene: “Ogni giorno le cronache dei media ci ripetono che siamo una specie balorda e autolesionista. La ripetizione del male, della sua stupidità, della sua inutilità non ci stanca mai, anzi, la cerchiamo con paziente applicazione e ingegnosità”. E gli ascolti Auditel danno ragione a questa affermazione… Probabilmente, come dice Bocca, questo succede perché l’italiano (inteso come cittadino) ha in sé quell’innata dote (secolare…) del “farla franca”, di premiare sempre e comunque i furbetti, quelli che truffano e si arricchiscono alle spalle di altri, quelli che seppur commettono un reato riescono a dimostrare (falsamente) il contrario. E su questo Tv e giornali ci marciano…
Poi però non lamentiamoci se all’italiano non interessa di ambiente, di territorio, di salute, di alimentazione sicura, di sicurezza sul lavoro, di inquinamento e di quant’altro che possa intaccare la sua salute: siamo autolesionisti e da questo non ne usciremo in fretta. Ma se solo TV e giornali cambiassero strategia…
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