Ecco le mappe web della geografia alternativa!
Lo afferma anche Simone Cortesi, membro del consiglio di amministrazione di OpenStreetMap in rappresentanza dei 2.000 volontari italiani, il quale dice: “Ci sono zone del mondo che non sono disponibili sui navigatori satellitari perché manca un tornaconto economico a realizzare i programmi”. Purtroppo, ha ragione…
Basta fare alcuni esempi: la città di Gaza, martoriata dall’eterna guerra tra israeliani e palestinesi. Il satellite non garantisce una copertura dettagliata della città, evidentemente per mancanza di tornaconto economico: ma OpenStreetMap ha realizzato delle mappe dettagliate della città che ora, ad esempio, le ambulanze potranno utilizzare per correre in soccorso dei malati e dei feriti degli attacchi di guerra. La stessa cosa è stata fatta per la città di Baghdad.
Come hanno fatto i volontari di OpenStreetmap a fare queste mappe? Hanno acquistato delle generiche mappe satellitari, le hanno elaborate (sia da un punto di vista informatico che geografico) con le indicazioni dei nomi delle vie e dei sensi di circolazione raccolte sul posto dai volontari durante più viaggi ed escursioni. Da qui si riesce ad elaborare delle mappe molto dettagliate: queste mappe, consultabili sul sito dell’associazione, possono essere stampate in formato cartina e possono essere scaricate come software consultabile sui navigatori satellitari. Si tratta di un sistema che ricorda un pò il principio usato per Wikipedia: si tratta di un sistema che presenta delle potenzialità molto vaste, e comunque già Google aveva annusato l’affare un po’ di tempo fa istituendo il sistema Panoramio per la visualizzazione dei luoghi attraverso le foto scattate e caricate sul web dagli utenti (http://www.google.it/help/maps/streetview/).
Questo nuovo sistema sta consentendo anche altre rielaborazioni, ovvero delle mappe di città già coperte dettagliatamente dal satellitare ma che indicano adesso anche servizi di utilità pubblica o sociale come le piste ciclabili, le indicazioni turistiche, i percorsi pedonali, ecc… Questo ha permesso così di individuare i sentieri alpini del Cai, il posizionamento delle fontanelle nei centri storici delle città (come a Roma), la dislocazione delle campane per la raccolta differenziata, i parcheggi per i disabili (come a Trondheim), la mappa degli scavi (come a Pompei), addirittura le gabbie degli animali allo zoo di Amsterdam. E comunque ci sarebbe un’infinità di esempi utili da poter citare.
Il lavoro di aggiornamento delle mappe non è comunque sempre facile: tanto per fare l’esempio italiano…, nel nostro paese la normativa è ambigua in materia di uso delle mappe in quanto tutte le amministrazioni locali sono tenute a realizzare delle mappe del loro territorio ma i termini dei diritti d’uso non sono per niente chiari, e questo crea spesso alcuni problemi in quanto queste mappe non vengono messe a disposizione dei volontari. Ma qualcosa si sta muovendo: ad esempio, il Friuli Venezia Giulia è uno dei pochi enti che ha messo il suo materiale a disposizione dei volontari permettendo così la realizzazione di carte dei centri urbani assolutamente perfette e dettagliate.
Quindi, senza ombra di dubbio un bel salto in avanti sulla qualità delle mappe satellitari, soprattutto per l’uso che si può fare con queste mappe aggiornate al servizio della collettività.
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