sabato 9 gennaio 2010

Il mistero del POLO MAGNETICO in movimento…

Tutto parte da un’accelerazione dello spostamento del campo magnetico terrestre superiore alla norma verificatosi negli ultimi anni e soprattutto lo scorso anno.
Il campo magnetico terrestre si forma nella parte liquida del nucleo del nostro pianeta ed è prodotto dalla correnti elettriche a sua volte create dal continuo movimento del ferro allo stato liquido presente nel nucleo terrestre. Il suo asse non coincide esattamente con l’asse geometrico della Terra ed i suoi poli distano da quelli geografici di una decina di gradi: è soggetto a piccoli spostamenti alternati a brusche variazioni (le cosiddette “tempeste magnetiche”). Alla sua azione sono legati alcuni fenomeni come le aurore boreali e una sua importante conseguenza pratica è l’impiego della bussola per l’orientamento.
Ebbene, nei giorni scorsi l’Istituto di Fisica della Terra di Parigi ha pubblicato alcuni dati inerenti le recenti misurazioni del campo magnetico terrestre, usciti in contemporanea a quelli rilevati e pubblicati sulla rivista Nature Geoscience. Che cosa si è scoperto da questi dati? Si è scoperto che lo spostamento annuale del Polo Nord magnetico è passato da una media di 15 km nel periodo compreso tra il 1831 (anno di inizio delle misurazioni) ed il 1900 ad una media di ben 55-60 km alla fine degli anni ’80, fino a raggiungere la velocità massima in questi ultimi anni. Nel 2009 infatti si è spostato di ben 64 km in direzione della Siberia (nel 1831 era posizionato tra le isole canadesi, mentre nel 2009 è arrivato a sfiorare il Polo Nord geografico!). Si è inoltre scoperto che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo: se nel 1900 il momento magnetico era pari a 8.4, negli anni ha seguito una linea decrescente costante fino a misurare 7.7 di campo magnetico in questo passato 2009. Già qualcosa si è evidenziato in alcune aree del pianeta: nel 2003 si sono create aree con campo magnetico molto più debole del normale in Australia, nel 2004 in Sudafrica e negli ultimi mesi in Brasile.
Le cause di questo cambiamento sono al momento sconosciute: secondo il Centro Nazionale Spaziale della Danimarca l’indebolimento del campo magnetico terrestre è correlato ai veloci cambiamenti che stanno avvenendo nella parte liquida del nucleo terrestre. Secondo alcuni esperti, queste variazioni potrebbero portare all’inversione del campo magnetico terrestre (ovvero il Polo Nord magnetico andrebbe al Polo Sud e viceversa): non sarebbe la prima volta, è già successo in passato, anche se il fenomeno avviene normalmente ogni 600.000 anni… Certo, non è detto che questo accada: è solo un’ipotesi, bisognerà raccogliere dati e verificare. L’ultima inversione magnetica si verificò circa 750.000 anni fa, quindi statisticamente potrebbe anche accadere, ma nessuno sa quanto tempo ci vuole perché si verifichi un’inversione magnetica (ci potrebbero volere pochi anni come millenni…).
Appurato che bisogna continuare gli studi per verificare cosa sta realmente accadendo, il mondo scientifico cerca ora di capire quali ripercussioni avranno questi fatti sulla nostra vita. L’indebolimento del campo magnetico terrestre può far sì che le radiazioni provenienti dallo spazio penetrino l’atmosfera con più facilità con influenze tutte da verificare sull’elettronica dei satelliti e degli aerei. Lo spostamento, invece, del Polo Nord magnetico può avere ripercussioni invece su chi usa la bussola, seguendo rotte errate. Nell’uomo le conseguenze sarebbero limitate, ma non sul mondo animale. Infatti, come spiega Francesco Petretti (etologo e docente di Gestione Animali dell’Università di Camerino), intervistato da Luigi Bignami (articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 31 dicembre 2009), si sa che molte specie animali utilizzano il campo magnetico per le loro migrazioni e spostamenti: ad esempio, il colombo usa il campo magnetico per ritrovare la direzioni da seguire per il ritorno alla base, la tartaruga marina utilizza le linee del campo magnetico come fossero delle strade, le api usano il campo magnetico per i loro spostamenti. Pertanto, un brusco cambiamento del campo magnetico potrebbe avere conseguenze pesanti sul mondo animale: potrebbero adattarsi al cambiamento se questo avvenisse con cautela, ma c’è da dire che gli animali che utilizzano il campo magnetico hanno impresso nel loro patrimonio genetico le modalità d’uso e che i tempi per adattarsi seguono le leggi della selezione naturale che sono dell’ordine di migliaia di anni…
Staremo a vedere che accadrà: siamo prossimi alla fine del mondo da tanti indicata nel 2012…?

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