Tutti i manuali di meteorologia riportano come record mondiale di freddo la temperatura di -89.2°C, registrata il 21 luglio 1983 alla base sovietica di Vostok (a 3.488 metri di quota). Alcuni meteorologi si sono tuttavia chiesti se quella temperatura corrisponda davvero al valore più basso mai toccato sulla Terra. E' indubbio che solo in quest'area può essere registrata una temperatura così bassa, vista la vastità della distesa ghiacciata, il suo stato desertico e la sua quota. Tuttavia, lo scarso numero di stazioni meteo di rilevamento presenti al Polo Sud fa sorgere qualche dubbio sul fatto che mai sia stata infranta la soglia dei fatidici -90°C. Per risolvere questo dubbio è stata condotta una ricerca avvalendosi delle immagini ad alta risoluzione ottenute dal radiometro AVHRR posto a bordo del satellite NOAA7, il tutto nell'ambito del progetto Polar Pathfinder. Queste immagini satellitari sono state completate con topografie acquisite nel 1994-1995 attraverso sistemi altimetrici radar e con topografie acquisite tra il 2003 e il 2006 attraverso laser: questo ha permesso di ottenere un rilievo tridimensionale molto molto simile al reale.
Il satellite NOAA7 transitò sopra la base sovietica di Vostok alle ore 17:02 del 20 luglio 1983 e misurò le temperature superficiali con una risoluzione orizzontale di circa 4 km (grazie anche al fatto che l'area era sgombra di nubi), transitando dunque prima del picco estremo di -89.2°C che fu registrato alle ore 02:45 UTC del 21 luglio (i dati sinottici davano -88.8°C alle ore 00:00 UTC e -88.7°C alle ore 06:00 UTC). Tenendo conto che i valori del radiometro si riferiscono al suolo innevato e che si discostano mediamente di 2.7°C rispetto a quelli misurati dai termometri alla solita altezza di due metri, si arriva alla conclusione che in quel 20 luglio la temperatura registrata nei pressi di Vostok fu di -91.3°C e di ben -95.6°C in un luogo posto poco ad ovest della base stessa.
Inoltre, si scoprì che in quella data l'area più fredda era risultata quella sovrastante il lago subglaciale Vostok, dove l'aria che scende da Dome Argus (ovvero il punto più alto del Plateau Antartico, a 4.093 metri di quota), pur riscaldandosi adiabaticamente, rallenta il suo movimento innescando (a causa del bilancio energetico fortemente negativo) una perdita di calore per irraggiamento. Questo fenomeno ha portato alla conclusione che in determinate situazioni meteorologiche (ovvero cielo sgombero di nubi, calma eolica, sufficiente numero di giornate senza influenza di correnti marine) Vostok possa scendere fino a ben -96°C!
Non c'è ancora l'ufficialità (anzi, forse non ci sarà mai), però almeno sappiamo scientificamente, con precisione e con attendibilità, che il muro dei -90°C è stato superato sul nostro pianeta e che, anzi, in certe condizioni, possa essere quasi quasi sfiorato il muro incredibile dei -100°C! Forse bisognerebbe avere una più vasta rete meteo di rilevamento sul Polo Sud, anche se in tempi di riscaldamento climatico sarà difficile ritoccare simili valori...
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