domenica 17 ottobre 2010

Come il CEMENTO aasedia il paesaggio!

Un dossier di Legambiente (http://www.legambiente.eu) riporta dati allarmanti sulla cementificazione in Italia: dal 1995 al 2009 sono state costruite ben 4 milioni di abitazioni, per un totale di 3 miliardi di metri cubi di cemento (sono i dati forniti dall'ISTAT, assolutamente reali visto che ogni intervento edilizio comporta la compilazione di un modulo da inviare appunto all'ISTAT), il che corrisponde a 500 kmq di suolo mangiato in media ogni anno dal cemento (ah, senza calcolare i capannoni...), mentre oggi il consumo di suolo è pari al 7.1% della superficie totale. Bene (anzi, male!): dal 1995 al 2009 la popolazione italiana non è certo aumentata, anzi è rimastra pressochè stabile. E infatti, oggi sono oltre un milione le case vuote nelle soli grandi città, mentre sono aumentate le periferie dequalificate e si contano ancora oltre 110.000 famiglie che negli ultimi due anni sono state sfrattate.
Ho già dedicato numerosi post all'argomento, quindi scusatemi se mi ripeto: per anni si è costruito alla grande senza motivo, solo per sostenere l'economia (che si poteva sostenere in ben altre maniere), in nome del solo profitto economico. Da una parte i costruttori avidi, dall'altra le amministrazioni comunali "costrette" dagli tagli statali ad approvare sempre più lottizzazioni per incassare oneri di urbanizzaione e poi costo di costruzione dai nuovi edifici. Del territorio non gliene frega niete a nessuno: poi però ci stupiamo se ad ogni evento meteorologico intenso succede qualche alluvione o frana che comporta la perdita di vittime umane e danni inestimabili perchè colpiscono zone ad alto rischio idrogeologico (si costruisce in aree dissestate, si condonano opere abusive in aree non adeguate, non si rimboscano i pendii montani incendiati, non si fa manutenzione idraulica, si tombinano fossati, si riduce il terreno permeabile). Al contempo, la costruzione delle nuove lottizzazioni nelle periferie comporta l'abbandono dei centri storici, che pian piano stanno morendo: perchè non riqualificare questi centri storici? Perchè non incentivare il recupero dell'edilizia esistente? Non lo si fa perchè dagli interventi di recupero i Comuni non incassano soldi, e di soldi ne hanno bsogno perchè lo Stato (anzi, il governo Berlusconi) ha tolto l'ICI e non li finanzia più (lo stesso Stato che non taglia sulle Province, non taglia sui costi del Parlamento, spenderà miliardi di euro sulle centrali nucleari, non fa lotta alla corruzione e all'evasione fiscale...).
Legambiente suggerisce infatti un (urgente) approccio nuovo sulle questioni edilizie ed abitative, sostituendo il modello di sviluppo centrato sul mattone con un modello attento all'innovazione energetica e tecnologica che punti al recupero del patrimonio edilizio, fermando così il consumo di suolo naturale e rispondendo lo stesso alla domanda abitiva.
Proprio a proposito della cementificazione sfrenata, pochi giorni fa sul quotidiano la Repubblica è stata pubblicata una lettera di un lettore, indirizzata a Corrado Augias, nella quale lamentava il fatto che il sindaco (di sinistra) della sua città (Camogli), in merito al piccolo giardino di fronte al Teatro Sociale acquistato dal Comune e ceduto ad un privato per farlo cementificare, ha fatto affliggere il seguente manifesto: "Invece di caricare alla comunità i costi della perenne manutenzione del verde si avrebbe la disponibilità di locali riunione più 400.000 euro"!! Sconvolgente: il verde è già poco e, pur di non mantenerlo, lo si cementifica!!! Certo, forse i Sindaci sono arrivati a questo punto per l'incapacità dello Stato a risolvere certi problemi: il governo (soprattutto quello attuale) è più attento alla propaganda elettorale che ad altro... Augias risponde con dati altrettanto sconvolgenti: negli ultimi 10 anni nella sola Campania sono state realizzate 60.000 case abusive, mentre ad Ischia sono stati realizzati 120.000 vani abusivi su una popolazione di 60.000 abitanti!!! 5.500 Comuni italiani (su un totale di 8.094) sono a rischio idrogeologico: in 50 anni ci sono state 470.000 frane con 3.500 morti!!! Che commento dovrei aggiungere oltre a quanto già detto? Non ho più parole: se ne riparlerà alla prossima vita umana spezzata da un alluvione o da una frana.

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