domenica 17 ottobre 2010

SOLO LA RICERCA CI REGALA IL FUTURO

"Solo la ricerca ci regala il futuro": questo è il titolo di un articolo scritto da Aldo Schiavone sul quotidiano la Repubblica di venerdì 15 ottobre 2010, che fotografa alla perfezione i drastici (e ingiusti) tagli alla cultura italiana (e non solo). In questi giorni Giulio Tremonti (ministro dell'Economia) ha dato il via libera alla sua drastica Finanziaria che, come abbiamo visto, ha sollevato ampie critiche e creato musi lunghi (e non solo) da parte dei ministeri della Cultura, dell'Istruzione e dell'Ambiente per il taglio allo stanziamento dei fondi per la scuola, per la ricerca, per la cultura e per il patrimonio storico-artistico-naturale: semplicemente perchè Tremonti, in questo periodo prolungato di crisi economica, pensa e sostiene che: "La cultura non si mangia". Quindi, per uscire dalla crisi economica, meglio crescere un popolo di ignoranti? Secondo lui, evidentemente sì! Sono allibito: tutte le democrazie europee stanno seguendo (e con ottimi risultati) la strada contraria... Interessante l'analisi di Schiavone nel suo articolo: i tagli di Tremonti sono lo specchio di un Presidente del Consiglio (tale S.B.) che ha in mente un'idea (attuale e futura) del paese fondata sull'esistenza di due Italie, una destinata alla costante regressione, l'altra destinata invece a salvarsi e a stare sempre meglio. Quello che sorprende è che sta lavorando perchè questa frattura tra le due Italie si amplifichi sempre di più, arrivando ad un punto di non ritorno sul quale fondare il caposaldo politivo del post-Berlusconi. Evidentemente non si sta accorgendo che sta inasprendo sempre di più le già esistenti divisioni italiane: geografiche (tra Nord e Sud) e sociali (tra professioni emergenti e il vecchio ceto medio in caduta libera). In tutto questo Tremonti non fa niente per contrastarlo. Vero, la cultura non si mangia, ma con la cultura si mangia: quella preposizione semplice "con" cela il segreto dell'importanza della cultura nel contribuire all'uscita dalla crisi, perchè elimina la successiva negazione "non". Pensate a quate nuove profesisoni (e quindi a nuovi posti di lavoro) si possono creare con la ricerca scientifica (trattenendo in patria gli eccellenti ricercatori italiani), che naturalmente si deve basare su un servizio scolastico (dalla scuola dell'obbligo all'università) sempre migliore (sia per quanto riguarda gli insegnamenti sia per quanto riguarda l'edilizia scolstica da sistemare). Pensate a quanti introiti si potrebbero avere dalla continua valorizzazione dell'immenso patrimonio storico-artistico-naturale italiano (derivanti da musei, riserve naturali e parchi, edifici storici, ecc...). Niente da fare: questi sono campi in cui bisogna tagliare a tutti i costi. Non si possono tagliare le Province (miliardi di euro per pagare e mantenere migliaia di cariche, edifici, ecc..., tra l'altro il numero delle Province continua a lievitare...), non si possono tagliare i costi del Parlamento (poveri parlamentari, gli sono stati tolti 1.000 euro al mese del loro stipendio, ora di euro mensili ne avranno solo 13.000...), non si può consolidare la lotta all'evasione fiscale (miliardi di euro all'anno, ma si tagliano i costi alla polizia che pertanto può intervenire sempre meno), non si può inasprire la lotta alla corruzione (pensate a quanti miliardi di euro vengono bruciati dai conti pubblici per appalti truccati, favoritismi, ecc..., ma si applicano tagli alla giustizia e il problema principale sembra il "lodo Alfano"). No, meglio tagliare i fondi all'ambiente e alla cultura (quanti altri paesi vorrebbero avere il nostro patrimonio storico e naturale!), meglio tagliare i fondi all'istruzione: meglio crescere degli ignoranti, l'ignoranza di massa è quella che è servita a Mussolini per vincere le elezioni per vent'anni, ma abbiamo visto come ha ridotto l'Italia... 16 anni di Berlusconismo abbiamo visto come hanno ridotto l'Italia: ridotta ad un popolo incline al menefreghismo, alla maleducazione, al razzismo, alla corruzione, all'etica sotto i tacchi, ai favoritismi. I tagli certo non aiutano: almeno servissero ad uscire dalla crisi, no, nemmeno da quella! L'unico scopo è quello elettorale, propaganda elettorale...

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