domenica 17 ottobre 2010

La valorizzazione delle VILLE VENETE

Il Veneto vanta un numero incredibile di ville antiche, denominate appunto VILLE VENETE: si tratta di oltre 4.000 edifici dall'immenso valore storico-culturale, purtroppo però spesso in decadenza. Esiste un istituto che si occupa di queste ville: è lo IRVV (Istituto Regionale Ville Venete), consultabile al sito http://www.irvv.net. Le ville venete cominciarono a perdere la loro importanza prima con la fine nel 1797 della Serenissima e successivamente con la progressiva decadenza dell'agricoltura in seguito al ridursi della rendita agraria (le Ville possedevano molti ettari di campagna). Durante le due guerre mondiali queste Ville furono spesso utilizzate per scopi militari come sale comando, ospedali militari o addirittura deposito di munizioni: con l'inizio della metà del secolo scorso iniziò il totale inutilizzo di queste Ville e cominciò il loro decadimento. Proprio in quel periodo si cominciò a preoccuparsi della difesa di questo incredibile patrimonio, testimonianza della civiltà veneta antica: si organizzò così una grandissima mostra che girò tutta l'Europa per far conoscere queste ville, mostra che fu presentata come "Mostra denuncia" nel 1953 presso Villa Contarini Simes a Piazzola sul Brenta (vi parteciparono molti uomini di cultura ed enti/associazioni vari). Proprio da qui partì la difesa del patrimonio delle Ville Venete che, come ricordato prima, sono oltre 4.000, quasi tutte di notevoli dimensioni e composte da architettura varia (barchesse, giardini, oratori, nonchè affreschi, stucchi e materiali lapidei: c'è un altro interessante sito su tali ville, http://www.villevenete.net). Nacque anche l'Ente per le Ville Venete, istituito con la Legge n° 243 del 6 marzo 1958: si trattava di un consorzio tra Amministrazioni Provinciali per il Turismo delle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Udine, Verona, Venezia e Vicenza (parecchie ville sono anche in Friuli Venezia Giulia) al quale lo Stato Italiano aveva delegato compiti specifici di tutela attraverso l'intervento economico (mutui e contributi) ma anche di competenza, quali l'espropriazione e la salvaguardia, attraverso la presenza di alcuni Soprintendenti nel Consiglio di amministrazione dell'Ente. Spesso purtroppo il contributo economico dei privati non è sufficiente: pensate solo alla manutenzione dell'edificio, al consolidamento dlele strutture, alla messa in sicurezza del manto di copertura, ai sistemi di sorveglianza, alla lotta contro l'umidità (date le grandi dimensioni, è assolutamente difficile e costoso riscaldare questi edifici), fino ad arrivare al pagamento dell'ICI (notevole, tra l'altro: a tal proposito, non si fa pagare l'ICI alle attività in Italia del Vaticano...). Scrivo tutto ciò perchè proprio ieri sabato 16 ottobre 2010 si è tenuto il convegno "La valorizzazione delle Ville Venete: istruzioni per l'uso", tenutosi presso Palazzo Ducale a Venezia e promosso dall'IRVV (di cui sopra). Durante il conveegno sono stati presentati alcuni libri realizzati appunto a sostegno delle Ville Venete, incentrati sulla catalogazione di queste ville, ma si è cercato soprattutto ddi coordinare una collaborazione tra enti e Soprintendenze per sostenere questi edifici. A tal proposito Marino Zorzato, vicepresidente della giunta regionale veneta nonchè assessore alla cultura, ha dichiarato: "La realtà delle Ville Venete è unica al mondo: è un nostro dovere valorizzare questo straordinario patrimonio. In questo impegno bisogna trovare la strada per mettere insieme le necessità pubbliche e il rapporto con i privati che, più che essere aiutati, hanno bisogno di essere considerati".
Verissimo, ma staremo ora a vedere gli esiti di questo convegno: deve essere assolutamente concreto questo impegno delle varie amministrazioni per salvare un patrimonio dal valore storico inestimabile. Non può sempre intervenire il FAI (Fondo Ambiente Italiano, http://www.fondoambiente.it, noto per acquistare edifici storici in decadimento per rivalorizzarli), bisogna aiutare i privati pensando ad un nuovo utilizzo di queste ville (museo, sede di esposizioni, centro culturale, ecc...), altrimenti destinate alla morte.

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