giovedì 24 marzo 2011

LEGGERE SERVE A VIVERE MEGLIO

Sul quotidiano la Repubblica di oggi (http://www.repubblica.it/), nello spazio delle lettere indirizzate al giornalista Corrado Augias (c.augias@repubblica.it), ho trovato una bella lettera di un signore (del quale non riporto il nome per questioni di privacy, ma trovate i suoi riferimenti sul quotidiano) che parlava della lettura. Voglio riportare testualmente questa bella lettera.
Caro Augias, "Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi, come amore o sognare". Queste parole di Pennac mi sembrano perfette per celebrare il 24 marzo la Giornata nazionale per la promozione della lettura. Da una recente indagine è emerso che la grande maggioranza degli italiani non legge, lo considera una perdita di tempo. Fino ad un secolo fa molti leggevano perchè avevano tempo e nulla o poco da fare: le signore ricche, i nobili, i religiosi. In mancanza di cinema e tv, ci si occupava dei fatti altrui tramite i romanzi, sorta di pettegolezzo sublimato. Oggi, con l'aumentata scolarizzazione, tutti leggono manuali d'istruzione, elenchi, pieghevoli, pannelli e cartelloni pubblicitari, molti leggono quotidiani e riviste, oppure leggono la mano o nel pensiero, pochi leggono libri. Nessuno legge più i regolamenti e le leggi. Eppure Flaubert scriveva: "Non leggete per divertirvi, come fanno i bambini, o per istruirvi, come gli ambiziosi. No, leggete per vivere".
Una lettera davvero molto bella: a questo punto pubblico testualmente anche la lettera di risposta di Corrado Augias.
Vorrei smentie, in parte, un luogo comune. Non è vero che gli italiani leggono poco. Ce ne sono che non leggono nulla, altri in compenso leggono moltissimo. La media è bassa, è vero, per colpa dei primi e lo è, duole dirlo, dove sono bassi anche tutti gli altri indici, ovvero nel Sud povero di strumenti e di risorse. I lettori più forti sono le donne, in particolare quelle di età adulta, appartenenti alla classe media, residenti nel Centro-Nord. Quando tengo qualche conversazione pubblica, vedo che l'uditorio è composto per la gran parte da donne. Le quali, lo dico con convinzione, sono spesso anche in questo migliori degli uomini. La citazione che il signore fa di Flaubert è apprezzabile e del resto le citazioni sulla lettura sono assai numerose e suonano quasi sempre benissimo. Faccio considerazioni più terra terra. Sull'utilità delle forme saggistiche non bisogna credo dire una parola, va da sè. La letteratura, oltre ad essere una forma d'arte, è anche un poderoso strumento di conoscenza sui luoghi, i personaggi, l'animo umano. Non faccio nomi, ognuno ha i propri. Anche questa è una verità indiscutibile. Se ne può approfittare o no, dipende dall'uso che ciascuno vuol fare della sua testa. Resta che, soprattutto nell'età più avanzata, la lettura, la letteratura, offrono spesso una specie di vita parallela molto più soddisfacente di quella reale. Potrei citare Leopardi che sul concetto scrive cose molto belle ma non ho lo spazio. Cito invece una frase densa e breve del mio compianto amico Beppo Pontiggia: "Dobbiamo difendere la lettura come esperienza che non coltiva l'ideale della rapidità ma della ricchezza, della profondità, della durata".
Non me ne vogliano i due protagonisti (lettore e Augias) di questa lettera-risposta se l'ho pubblicata testaulmente, ma entrambe mi hanno colpito molto perchè fotografano appieno lo stato della lettura in Italia: sono d'accordo col lettore e con Augias che gli italiani leggono poco (si vendono giornalmente poco più di 5.000.000 di quotidiani e quello più venduto è la Gazzetta dello Sport...), e si leggono pochi libri, ma sono ancora più d'accordo col lettore che nessuno legge più i regolamenti e le leggi. Ho colto questo sentore ultimamente, ecco perchè ho deciso di pubblicare un pò alla volta su questo blog la Costituzione Italiana. Credo che la frase di Flaubert (citata dal lettore) spieghi perfettamente quello che penso in merito, ovvero: "Non leggete per divertirvi, come fanno i bambini, o per istruirvi, come gli ambiziosi. No, leggete per vivere". E' su questo che si fonda (anche) una democrazia, che purtroppo in Italia c'è sempre più spesso solo a parole...

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