martedì 12 aprile 2011

SALVIAMO LE CITTA: il decalogo di Italia Nostra

Lo scorso 6 aprile si è tenuto a Roma presso la Sala dei Dioscuri in via Piacenza 1 un convegno intitolato "La città venduta. Vent'anni di urbanistica contrattata": il convegno è stato organizzato dall'associazione Italia Nostra (http://www.italianostra.org) ed è stato aperto da una relazione di Pier Luigi Cervellati intitolata "L'Aquila come caso emblematico".
Il tema del convegno è stata la cementificazione spropositata che ha interessato l'Italia negli ultimi anni. Ecco alcuni dati: ogni anno nelle sole città italiane si costruiscono mediamente 273 milioni di metri cubi di edifici, di cui l'80% sono nuove costruzioni, mentre dal 1995 al 2007 i Comuni italiani hanno autorizzato 3,4 miliardi di metri cubi di edifici (senza quindi contare le opere abusive...). Invece di recuperare l'esistente, si costruisce sempre il nuovo, sottraendo sempre più terreni liberi al territorio: pensate che le case vuote sono ben 245.000 solo a Roma, mentre sono 81.000 a Milano e 98.000 a Napoli, e le previsioni non sono confortanti (70 milioni i metri cubi costruibili a Roma col nuovo Piano Regolatore e 35 milioni quelli costruibili a Milano in base al nuovo Piano di Governo). Inquietante... A proposito, è uscito un libro-inchiesta di Salvatore Settis intitolato "Paesaggio, costituzione, cemento": sconvolgente!
Italia Nostra al convegno ha presentato un decalogo, redatto da Pier Luigi Cervellati, Vezio De Lucia e Maria Pia Guermandi, che riassume i principi cui deve ispirarsi una corretta urbanistica. Ecco i punti del decalogo:
  1. la città è un bene comune e deve garantire gli interessi collettivi;
  2. moratoria generalizzata sulle nuove urbanizzazioni per rigenerare città e campagne;
  3. ripristino della legalità: no ai condoni, no ai piani casa;
  4. no a strumenti che vanificano la pianificazione ed esclusione dell’iniziativa privata;
  5. ripristino della destinazione originaria degli oneri di urbanizzazione;
  6. rilancio della pianificazione paesaggistica;
  7. riaffermazione della tutela dell’identità culturale e dell’intergrità fisica;
  8. recupero delle immense periferie degradate cresciute negli ultimi decenni;
  9. mobilità sostenibile ed integrata: incentivazione del trasporto pubblico;
  10. partecipazione di cittadini ed associazioni alle scelte urbanistiche.
Un decalogo molto importante: consiglio a tutti gli Amministratori Comunali italiani di portarlo in Consiglio Comunale, discuterne ed adottarlo per inserirlo nei programmi di sviluppo urbanistico del Comune. E se siete semplici cittadini, fate avere questo decalogo al Vostro Comune, partecipate ai Consigli Comunali e fate sentire la Vostra voce. Diffondete questo decalogo, organizzate banchetti in piazza o associazioni in difesa delle Vostre città, perchè il Vostro Comune possa recepire questo decalogo: ricordate che siamo noi CITTADINI che decidiamo cosa fare del nostro territorio, gli Amministratori vengono solo eletti in nostra rappresentanza e quindi devono rispettare la volontà della popolazione.

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