giovedì 5 maggio 2011

SCATTI FOTOGRAFICI PER SALVARE GLI UCCELLI DALL'ESTINZIONE

Il kakapo è una specie di pappagallo di abitudini notturne originario della Nuova Zelanda, creduto estinto in natura ma che è stato invece reinserito da qualche anno grazie a molti ambientalisti che hanno contribuito al ripopolamento dell'animale: è noto per essere il pappagallo più pesante (raggiunge circa i 7 kg) e l'unico al mondo incapace di volare. Inoltre, è uno degli uccelli più longevi del mondo, potendo superare i 60 anni di età! Il kakapo è l’unico pappagallo notturno del mondo: si attiva al tramonto per andare a cercare i vegetali di cui si nutre abitualmente, li mastica per sorbirne il liquido e poi elimina il materiale fibroso, abbandonandolo sulle piante. Consuma anche rizomi e tuberi, che estrae dal terreno col becco. Se spinto dalla fame, può arrivare a mangiare rampicanti, rovi spinosi e cortecce. Il kakapo ha una personalità molto forte, che varia da individuo a individuo. Come molti pappagalli, esso ha una vasta gamma di richiami, utilizzati per vari scopi: oltre ai canti d'accoppiamento, usano bassi versi gutturali per indicare la loro posizione ad altri uccelli. I kakapo sono gli unici pappagalli nel mondo che hanno un sistema di scelta del compagno tramite lek, ossia il raduno di tutti i maschi in aree riproduttive e corteggiamento delle femmine, sfoggiando colori e sacche golari e nascondendosi in buche e richiamare con versi sonori, udibili per un chilometro in notti serene e fino a 5 km se c’è vento! Le femmine guardano i maschi sfoggiarsi nel "lek": scelgono un compagno basandosi sulla qualità della sua esposizione, infatti non viene eseguito dai maschi nessun tipo di lotta. Tra questi uccelli non vi è alcun legame tra le coppie, che si formano solo per l'accoppiamento e che si disgregano subito dopo. Durante il periodo dell’accoppiamento, i maschi lasciano i loro territori usuali per inserirsi in tane apposite, dove stabiliscono le proprie scelte. Questi lek possono essere fino a 7 km di distanza dal territorio usuale del kakapo e sono cerchi di circa 50 metri quadrati. I maschi rimangono nelle tane solo durante l’accoppiamento. All'inizio della stagione d'allevamento, i maschi combatteranno per assicurare le tane: si confrontano presentandosi con le piume arruffate, aprono le ali, schioccano il becco, alzano gli artigli e stridono. La lotta può lasciare gli uccelli con delle lesioni. Il kakapo non ha cucciolate ogni anno, cosa insolita tra gli uccelli. L'allevamento viene fatto soltanto durante gli anni in cui l’albero della frutta pesante, il Rimu, fornisce un’abbondante fruttificazione: l'albero di Rimu fa questo soltanto ogni 4-5 anni, in modo che in una foresta rimu-dominante la popolazione di kakapo resti bassa (fonte Wikipedia).
Era doverosa questa descrizione del kakapo, perchè questo uccello è stato protagonista (assieme ad altri uccelli) di un concorso fotografico composto dalle migliori foto scattate da appassionati ai 566 uccelli più rari del mondo: i ritratti migliori sono stati scelti dal premio fotografico internazionale The World's Rarest Birds (http://www.theworldsrarestbirds.com) e diventeranno un libro i cui proventi serviranno per finanziare progetti di conservazione delle specie di uccelli in pericolo di estinzione.
Prima ho parlato del kakapo perchè un suo scatto fotografico si è aggiudicato il 1° posto di questo concorso: è stato fotografato da Shane Mclnnes (Nuova Zelanda). Anche se l'aiuto degli ambientalisti ha portato ad un parziale ripopolamento della specie negli ultimi anni, ne rimangono comunque solo 120 esemplari in tutto il mondo, così come ha spiegato Ron Moorhouse, scienziato del Kakapo Program governativo neozelandese. I kakapo, non volando, sono suscettibili di vari pericoli e possono vivere al sicuro solo in pochissime isole dell'arcipelago neozelandesi prive di gatti, ermellini e ratti.
Il 2° posto del conrcorso fotografico se l'è aggiudicato Huajin Sun, con una sua foto scattata ad una gru della Manciuria in volo: questi splendidi uccelli migrano durante l'anno tra Siberia, Corea, Cina e Giappone ed ormai si sono ridotti a soli 1.700 esemplari adulti a causa della continua distruzione dei loro habitat (ovvero le zone umide) da parte dell'uomo per trasformarli in terreni agricoli...
Ho tratto questa interessante notizia dall'inserto Il Venerdì del quotidiano la Repubblica dell'11 marzo 2011 (articolo di Dedo Tortona). Quindi un'ottima idea quella di fare questo libro di scatti fotografici per utilizzare i proventi nella difesa degli uccelli in via d'estinzione, come già stanno facendo in Nuova Zelanda con i kakapo spostandoli in zone sicure.

1 commento:

Alfio Giuffrida ha detto...

Mi addolora il fatto che molte specie animali sono in via di estinzione. Per accendere un faro su questo problema nel mio libro "L'anno del Niño" ho parlato delle tigri di Sumatra, tuttavia io sono solamente uno scrittore emergente e quindi non so quanto possa aiutare la causa di questi animali. Posso fare qualcos'altro? se potessi sarei disposto a cedere una percentuale dei miei diritti sul libro per la causa degli animali in via di estinzione. Per cortesia, fatemi sapere (a.giuffrida@tiscali.it) Coardiali saluti Alfio Giuffrida.