mercoledì 18 maggio 2011

PENDOLO DI FOUCAULT influenzato dalle onde dell'Adriatico!

Prima di commentare la notizia, facciamo una breve cronistoria del famosissimo Pendolo di Foucault. Più scienziati nel corso dei secoli avevano cercato di dimostrare la rotazione terrestre: Copernico, Galilei, Newton, Guglielmini (che ci provò dalla Torre degli Asinelli di Bologna, ma era influenzato dall'aria), infine Foucault. Fu proprio quest'ultimo a scoprire e dimostrare (tramite la variazione dell'accelerazione di gravità con la latitudine) l'appiattimento della Terra ai Poli e quindi la sua rotazione. Fu così che nel 1851 Foucault ideò il suo pendolo: la proprietà del pendolo è quella di conservare il proprio piano di oscillazione quando è soggetto alla sola forza di gravità (eliminate perciò le forze di attrito ed altre forze esterne). Foucault attaccò un pendolo lungo 67 metri alla cima del Pantheon di Parigi (la sfera di bronzo pesava 28 kg): il piano di oscillazione del pendolo sembrava ruotare apparentemente in un tempo pari a T = 24h / sin f (dove f è la latitudine del luogo). Scriveva Foucault all'indomani di quella sorprendente scoperta: "Il fenomeno si sviluppa con calma: è fatale, irreversibile... Si sente, vedendolo nascere e intensificarsi, che non è possibile per lo sperimentatore affrontarne o ritardarne la manifestazione... Ogni uomo davanti ad un tale fatto... per qualche istante rimane pensoso e silenzioso e si ritira quindi recando in sè il senso pressante e vivissimo del nostro incessante movimento nello spazio".
A distanza di decenni, arriviamo ora alla notizia: siamo nella Basilica di San Petronio (la chiesa principale di Bologna, su Piazza Maggiore), dove il pendolo installato (inaugurato da Umberto Eco) è in funzione di moto perpetuo dal 2005, indicando così la rotazione della Terra. Tale pendolo oscilla tenuto da una corda lunga 19 metri e mezzo fissata alla navata della basilica, e il periodo di oscillazione è di poco più di 8 secondi: la boccia è di rame e contiene all'interno alcune parti di metallo, pesa circa 10 kg ed ha una circonferenza di 40 cm. Tuttavia in questo tempo si sono riscontrate alcune imprecisioni rispetto al piano di oscillazione. In un primo tempo si pensò ad un errore dei progettisti, ad alcuni misteri scientifici o a qualche legenda. Ma dopo lunghe ricerche effettuate dagli ideatori del pendolo, ovvero i due fisici Romano Serra del laboratorio di Fisica all'Alma Mater e Giorgio Zucchelli, si è arrivati a scoprire che la forza oscura che rallentava in alcuni giorni il pendolo di Foucault era quella delle onde dell'Adriatico! La notizia è stata pubblicata ieri sul quotidiano la Repubblica (nella parte dedicata a Bologna), nell'articolo a firma di Luca Sancini.
Proprio così: se il mare Adriatico è in burrasca, il pendolo impiega più di 24 ore a compiere tutto il piano di oscillazione, sforando anche di dieci minuti. Praticamente questo pendolo è un sismometro, che durante il suo moto risente delle vibrazioni in bassa frequenza, trasmesse dalle onde marine del mare Adriatico che si infrangono sulla costa. Spiega infatti il fisico Serra: “Abbiamo verificato, grazie ai dati continuamente rilevati dalla boa a largo di Cesenatico e alle rilevazioni del sismografo all'interno del Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto che se l'altezza delle onde resta sotto i 30 cm la velocità del piano di rotazione è perfetta, se le onde arrivano ad un metro la rotazione ne risente in maniera evidente, a volte fino a quasi fermarsi. Non lo abbiamo ancora verificato ma pure le mareggiate del Mar Tirreno potrebbero sentirsi sul pendolo”.
Davvero interessante e sorprendente questa scoperta scientifica: una scoperta che, tra l'altro, sta attirando anche molti turisti nella basilica bolognese (http://www.sanpetronio.com), già notoriamente visitata.

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