martedì 10 maggio 2011

RACCOGLIAMO L'OLIO USATO DELLA CUCINA!

NON GETTATE L'OLIO DELLA FRITTURA NEL LAVANDINO O NEL TERRENO: RACCOGLIETELO ER SMALTITELO ALL'ISOLA ECOLOGICA. Io dove abito (Bevilacqua -VR-) lo faccio già da tempo: ora ho trovato un articolo dedicato all'argomento sulla rivista mensile “La nuova ecologia” di marzo 2011 (articolo “Oggi frittura? Attento a dove butti l'olio” di Valeria Buzi, http://www.lanuovaecologia.it) e trovo pertanto giusto diffondere questa informazione perché è molto importante.
Provate a pensare a quanto olio avanziamo dai nostri cibi: dalla frittura, dal fare una bistecca, dal condire un'insalata, da una pasta, dai prodotti sott'olio, ecc... Si tratta di OLIO ESAUSTO, che per tanto tempo le nostre brutte abitudini ci hanno portato a gettarlo giù per i tubi del lavandino della cucina o riversarlo nel terreno o nell'acqua. NIENTE DI PIU' DANNOSO! Dobbiamo infatti ricordare che le temperature elevate necessarie per friggere modificano la struttura dell'olio, il quale si deteriora e assorbe gli inquinanti derivanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari, perciò se lo buttiamo giù per i tubi del lavandino finisce per danneggiare gli impianti fognari di depurazione mentre se lo buttiamo direttamente nel terreno o nell'acqua danneggia la flora e la fauna rendendo l'acqua stessa non potabile.
I dati parlano da soli: ogni anno dalle cucine italiane escono ben 160.000 tonnellate di olio vegetale e grassi animali esausti, alle quali vanno aggiunte 70.000 tonnellate di olio derivanti dal settore della ristorazione ed altre 50.000 dall'industria alimentare. Pensate, ben 280.000 tonnellate di olio esausto all'anno. La cifra è stata stimata dal CONOE, ovvero il Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e recupero di Oli e grassi vegetali ed animali Esausti (http://www.consorzioconoe.it): istituito nel 1998, ha iniziato la sua attività nel 2001 e attualmente raccoglie circa 40.000 tonnellate di olio esausto all'anno, ma con l'obiettivo di arrivare ad almeno 100.000 tonnellate nel 2013. Ad esso vi partecipano 9 confederazioni e associazioni di settore che rappresentano oltre 300.000 produttori di oli esausti, e vi aderiscono 198 aziende di raccolta e 37 aziende di recupero e riciclo: tale consorzio non ha scopo di lucro e, oltre ad assicurarsi che su tutto il territorio nazionale vengano effettuate la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento, il riutilizzo e lo smaltimento degli oli vegetali ed animali esausti, promuove anche campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica per diffondere l'importanza di questo recupero.
Che cosa se ne fa dell'olio esausto? Oltre ad avere unenorme vantaggio per l'ambiente, ha anche vantaggi economici in quanto lo si può riutilizzare (una volta rigenerato) per la produzione di materie prime utili a varie industrie (lubrificanti vegetali per macchine agricole, estere metilico per biodiesel, glicerina per la saponificazione, combustibile per il recupero energetico, ecc...): da un kg di olio esausto si ricavano 0,8 kg di lubrificante rigenerato!
E' assolutamente facile recuperarlo nelle nostre case: se caldo, aspettate che l'olio si raffreddi e lo travasate in un contenitore (ad esempio una bottiglia). Quando questo è pieno lo portate all'isola ecologica dove ci sono gli appositi contenitori (nel mio paese invece ogni 15 giorni lo si può portare nella piazza centrale dove c'è un mezzo della ditta di raccolta dei rifiuti differenziati).
Assolutamente una buona azione che tutti dovrebbero fare: al momento però si raccoglie solo il 15% dell'olio vegetale ed animale esausto, quindi si dovrebbe fare una campagna di sensibilizzazione molto estesa. Intanto noi col nostro passaparola possiamo fare la nostra piccola parte.

Nessun commento: