lunedì 19 settembre 2011

"IN GIOCO LA QUALITA' DELLA DEMOCRAZIA"

Lo ha detto Gustavo Zagrebelsky (presidente emerito della Corte Costituzionale) a conclusione del seminario di studi organizzato dall'associazione Libertà e Giustizia (http://www.libertaegiustizia.it) nel castello di Poppi (AR): la leggenda vuole che in questo castello Dante abbia scritto l'ultimo canto dell'Inferno della Divina Commedia maledicendo corti e cortigiani... Apprendo di questo seminario dalla giornalista Simona Poli, che ne ha dedicato un articolo oggi sul quotidiano la Repubblica: un seminario durato tre giorni con riflessioni sui temi della libertà e della giustizia nel pensiero filosofico moderno, con corsi di formazione ai quali hanno partecipato studenti universitari di tutta Italia.
Riporto alcune parti importanti dette da Zagrebelsky, perchè sono assolutamente condivisibili in un momento vergognoso per il nostro paese e per le sue istituzioni. "C'è ormai una frattura profonda tra una parte del popolo e chi è chiamato a governarlo. Si dice che il governo ha la fiducia della maggioranza parlamentare ma questo può davvero bastare se il Parlamento non ha la fiducia dei cittadini? Un Parlamento che di fronte a fatti così gravi non revoca la fiducia al governo non è forse esso stesso la prova che il rapporto di rappresentanza è spezzato?". Prosegue: "Siamo consapevoli della gravità di ciò che diciamo e mai avremmo immaginato di doverlo dire, ma è in gioco la qualità della nostra democrazia e sono convinto che ci sia bisogno di reagire. La celebrazione della ricorrenza dei 150 dell'Unità, a cui gli italiani hanno partecipato con tanta passione, rischia di chiudersi con una frattura profonda nella nostra vita pubblica. Da un lato ci sono istituzioni che continuano a funzionare come se tutto fosse normale, dall'altro si avverte che sotto la normalità apparente c'è qualcosa che non funziona. Il mondo politico si è chiuso dentro una fortezza mentre movimenti e associazioni chiedono di dar loro voce. Referendum vinti, stravinti e da vincere nell'ostilità, nell'indifferenza o nell'ambiguità dei maggiori partiti, elezioni che premiano candidati non scelti dagli elettori, strutture dirigenti bloccate da meccanismi autoreferenziali in cui prevale la logica del potere per il potere". E ancora: "Chi ci governa e chi sostiene il governo vive in un altro mondo, anzi contro il mondo che dovrebbe rappresentare. Noi che viviamo in questo mondo proviamo scandalo e siamo increduli di fronte a parlamentari che pur di non mollare sono disposti a fare, con un voto, vero il falso. E non va assecondata la prudenza di chi assiste passivamente agli eventi aspettando un deux ex machina che risolva tutto".
Siamo noi, solo noi, che possiamo veramente cambiare le cose, fin dalle prossime elezioni (quando saranno, spero il prima possibile): non mettendo più il paese nelle mani di colui che in questi quasi 20 anni ha trascinato il paese nel baratro, contro ogni principio etico e democratico. Vi consiglio sull'argomento alcune iniziative e libri: l'iniziativa del quotidiano la Repubblica "Cavaliere, risponda", ovvero 10 nuove domande sugli ultimi fatti emersi dalle intercettazioni telefoniche (e che ha raccolto in poche ore ben 5.000 adesioni nell'homepage http://www.repubblica.it); il libro "Democrazia" dell'ex magistrato Gherardo Colombo (libretto di 94 pagine che esce il 22 settembre, che ha come sottotitolo "Contro l'analfabetismo scientifico, morale e civile"), ma soprattutto un libro che lo stesso Zagrebelsky ha scritto alcuni mesi fa con Ezio Mauro (Direttore del quotidiano la Repubblica): il libro si intitola "La felicità della democrazia", che ho letto e che trovo così ben fatto che dovrebbe essere consigliato come lettura agli studenti, tanto è capace di trasmettere i giusti princìpi su cui si dovrebbe basare la democrazia e la vita di un paese. Quello che purtroppo non sta succedendo in italia...

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