martedì 20 settembre 2011

L'ITALIA DIMENTICATA...

Dalla scorsa settimana è in edicola col quotidiano la Repubblica (al costo di € 7,90 oltre il giornale) il DVD "Le dimore del vento", ovvero un viaggio del giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz nei luoghi dimenticati d'Italia e dintorni.
Nel 2001 il giornalista inizia per il quotidiano la Repubblica una serie di racconti di viaggio: ogni anno, nel mese di agosto, compie un viaggio che racconta in una serie di articoli che poi vengono pubblicati a puntate sul quotidiano durante il mese di agosto. Si sposta in Topolino, in treno, in bici, in barca a vela, insomma con ogni mezzo possibile per raccontare i luoghi meno importanti e meno consociuti d'Italia, alla ricerca di pezzi di storia dimenticati e nascosti. Così nel 2001 percorre in bicicletta, insieme al vignettista Francesco Tullio Altan ed a Emilio Rigatti, i quasi 2000 km che separano Istanbul da Trieste; nel 2002 gira l'Italia in treno per 7480 km in compagnia delle vignette di Altan e dell'attore e regista Marco Paolini; nel 2003 attraversa 6 nazioni andando da Fiume (Croazia) fino in Liguria lungo i 3000 km delle Alpi; nel 2004 in barca a vela, sulle rotte della Serenissima, va da Venezia a Lepanto; nel 2005, assieme a Moni Ovadia e alla fotografa Monika Bulaj, parte da Torino per raggiungere il sepolcro di Cristo, a Gerusalemme; nel 2006, a bordo di una Topolino, attraversa le strade secondarie degli Appennini andando dalla Liguria fino all'estrema punta della Calabria; nel 2007 segue le tracce del condottiero cartaginese Annibale fino all'imbarco in Calabria, terra abitata anche dal fiero popolo dei Bruzi; nel 2008 con bus, treni, traghetti e autostop percorre 7000 chilometri, da Nord a Sud, lungo la frontiera orientale dell’Unione Europea dall’Artico al Mediterraneo; nel 2009 con svariati mezzi di trasporto scrive a puntate di un viaggio da sud verso nord, lungo le linee geologiche della penisola, dal titolo "L'Italia sottosopra"; nel 2010 attraversa i luoghi del risorgimento per raccontare l'epopea garibaldina; infine quest'anno, 2011, viaggia attraverso l'Italia cercando città morte, fabbriche dismesse e miniere abbandonate che, per la prima volta, vengono filmate e per questo ne è stato ora realizzato il documentario di cui vi dicevo all'inizio di questo post.
Il documentario dura 56 minuti e dentro vengono ripercorsi velocemente angoli dimenticati d'Italia: i forti della Maddalena, il cimitero di Lavezzi (arcipelago della Maddalena), il carcere dell'Asinara, la Greina (massiccio montuoso delle Alpi), Villa Triste (Trieste), Vergnacco (paese fantasma friulano), L'Aquila, le isole della Laguna di Venezia, e ancora fabbriche dismesse, alberghi del malaffare, miniere in disuso, fari, centrali atomiche di un tempo. Insomma, un lungo elenco di luoghi abbandonati.
E quanti angoli ed edifici dimenticati non vediamo quotidianamente durante i nostri percorsi a piedi, in bici, in auto, senza farci ormai più caso: io penso alle migliaia di cascine abbandonate presenti nelle campagne della Pianura Padana, alle tantissime ville abbandonate di un tempo ormai passato (nel solo Veneto ce ne sono ben 4.000, di cui molte lasciate allo stato di degrado), tutti elementi che raccontano un pezzo di storia e di società italiana. Perchè non incentivare il recupero di questo immenso patrimonio? Recuperiamo l'esistente prima di costruire il nuovo: si cambino alcune normative (ad esempio si potrebbe modificare l'impossibilità in zona agricola di utilizzare gli edifici per residenze non a favore del proprietario) e recuperiamo così anche il nostro territorio. Un messaggio naturalmente rivolto a tutti gli organi competenti (amministrazioni comunali, provinciali e regionali): fatevi carico di questo impegno, per noi, per la nostra storia e per il nostro territorio.

Nessun commento: