PAROLE SMARRITE MA DA RILANCIARE
Così tra i vari termini smarriti ci sono: arronzata (che significa ramanzina), belluino (feroce), callido (astuto, accorto), clangore (suono squillante), edule (commestibile), strapuntino (seggiolino ribaltabile), baciapile (bacchettone), obnubilamento (annuvolamento, annebbiamento), abbacinare (abbagliare), verùno (nessuno), crasso (rozzo), e tantissimi altri. E il progetto è in costante evoluzione. Ma si trovano tante altre iniziative in merito: online si trova il "dizionario delle parole perdute" (aggiornato in collaborazione con la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari), l'"ufficio resurrezione delle parole smarrite (fondato da Sabrina D'Alessandro, che ha anche scritto "Il libro delle parole altrimenti smarrite", edito da Rizzoli), la stessa casa editrice Zanichelli (http://www.zanichelli.it/) da qualche anno completa il dizionario con un elenco di vocaboli da salvare (nel 2012 saranno 2.953, 150 in più rispetto a quest'anno!), e ancora il sito http://www.paroledesuete.wordpress.com/.
Le trovo iniziative molto significative, per salvaguardare una lingua come la nostra che ha una varietà vastissima di termini ma che nel linguaggio comune si è impoverita a meno di 7.000 termini: recuperare e reintrodurre nel nostro linguaggio di tutti i giorni termini ora in disuso significa ridare importanza alla nostra lingua, significa esserne orgogliosi, significa salvaguardare una parte importante della nostra storia e della nostra cultura. Un'ultima curiosità: il termine in disuso "salapuzio" significa "uomo piccolo di statura e con una grande considerazione di sè"; questo, ahimè, dobrebbe far già parte del nostro linguaggio da molti anni (almeno 17)...
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