martedì 18 ottobre 2011

TORINO ha aperto le porte alla NUOVA ONCOLOGIA

Scrivo questo post perchè da molti anni sono socio (e quindi dò il mio, seppur modesto, contributo economico) dell'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, http://www.airc.it): nel numero di ottobre 2011 della rivista dell'associazione intitolata "Fondamentale" ho trovato questo interessante articolo (scritto dalla redazione della rivista) intitolato "Torino apre le porte alla nuova oncologia". Mi permetto di riportare alcune parti integrali di questo articolo per cercare di diffondere il messaggio a più persone possibili.
Infatti, tra il 26 e il 28 maggio scorsi la città piemontese ha ospitato il convegno internazionale "Molecular Clinical Oncology", organizzato dall'IRCC di Candiolo: un'occasione unica in Italia per affermare l'importanza di un nuovo modo di interpretare l'oncologia e per avvicinare sempre di più la ricerca di laboratorio al paziente. Alcuni esperti piemontesi di oncologia hanno affermato che l'oncologia clinica molecolare è nata per tradurre la biologia molecolare in medicina e rappresenta pertanto la nuova frontiera nella cura del cancro. Questo lavoro avrà però bisogno di figure professionali ad hoc, ovvero di medici che ragionino come ricercatori e di ricercatori che conoscano anche gli aspetti clinici della malattia del cancro. Ecco perchè durante il convegno si sono tenuti molti interessanti dibattiti incentrati su temi importanti per la lotta al cancro quali il reparto di degenza, il laboratorio, la biologia molecolare, le cellule staminali, diagnosi e prognosi molecolare, terapie personalizzate, meccanismi di resistenza ai trattamenti, ecc...
Scrive testualmente la redazione del "Fondamentale" nel suo articolo: "Il cancro è una malattia dei geni e, a causa di mutazioni e danni al DNA, la cellula sana "impazzisce" e si trasforma in tumorale. Alla luce di queste osservazioni (oggi pienamente accettate nel mondo scientifico) si riesce a comprendere l'attenzione sempre maggiore che la medicina e l'oncologia hanno dedicato nel corso degli anni agli aspetti molecolari del cancro. Studiando i geni si cercano soluzioni che la medicina e la farmacologia tradizionali non possono più dare: si punta ad un bersaglio preciso (il gene responsabile della malattia) utilizzando farmaci intelligenti, più efficaci dei vecchi chemioterapici e molto meno pesanti dal punto di vista degli effetti collaterali". Per poter migliorare sempre di più queste cure mirate contro i vari tipi di cancro e per compiere nuovi passi verso il debellamento della malattia, c'è bisogno quindi di un impegno congiunto di ricercatori e medici.
Lo so che la ricerca in Italia è stata per troppo tempo messa da parte e maltrattata, e lo è tuttora (questo è il motivo per cui tanti nostri ricercatori cercano futuro all'estero): per non parlare dei fondi statali che vengono erogati sempre di meno. Nonostante ciò nel biennio 2010-2011 l'AIRC è riuscita a dare il via a ben 10 programmi speciali quinquennali di oncologia clinica molecolare finanziati grazie ai fondi straordinari arrivati dall'istituzione del 5 per mille (un piano di ricerca che coinvolge ben 48 centri e quasi mille persone). Per questo c'è bisogno dell'aiuto del privato, di noi: una piccolissima somma di denaro donata da tutti consentirebbe all'AIRC di fare molto cose.

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