martedì 18 dicembre 2012

"ALL'ITALIA": com'è attuale questa poesia del Leopardi...

"O Patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l'erme torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo; non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi i nostri padri antichi. Or fatta inerme, nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, che lividor, che sangue! Oh qual ti veggio, formosissima donna! Io chiedo al ciel e al mondo: dite, dite; chi la ridusse a tale?...". Così inizia la poesia "All'Italia" di Giacomo Leopardi, scritta nel settembre 1818 sulla decadenza della patria nella quale esprimeva un sentimento che rispecchia incredibilmente (a distanza di 200 anni!) lo stesso sentimento di pessimismo che stiamo vivendo noi oggi nei confronti della società italiana. L'intera poesia, con un'ottima analisi, la potete trovare al link http://http://www.parafrasando.it/poesie/LEOPARDI_GIACOMO/All_Italia.html. Ne ha dedicato un bel articolo Maurizio Mazzocco nell'edizione novembre-dicembre 2012 del bimestrale "Il Montebaldo", da oltre 50 anni rivista della sezione di Verona dell'ANA (Associazione Naizonale Alpini, http://www.ana.it). Un articolo che condivido in pieno e che riprende proprio questa poesia del Leopardi. 
Dice testualmente Mazzocco: "Il pessimismo leopardiano è diventato un crudo e sconfortante realismo. Non si vede gloria in questa Italia spinta inesorabilmente a far appassire tradizioni, cultura, iniziative, ma anche orgoglio e passione. Leggendo i giornali, viene da chiedersi: ma dove stiamo andando? Ma che preoccupa, più del dove, che ne è conseguenza, è il come". Come dargli torto: basta proprio leggere i giornali. Corruzione dilagante nel pubblico e nel privato, ruberie nelle istituzioni a ogni livello, degrado culturale, degrado politico, degrado ambientale, incapacità della classe politica di risollevare il paese, finanziamento pubblico ai partiti, privilegi di ogni tipo alla casta, spesa pubblica fuori controllo (mi sto rileggendo il libro "La casta" di Stella e Rizzo perché è davvero incredibile quanto sta spendendo il nostro paese per cose davvero assurde: vi consiglio di leggerlo). 
Sostiene Mazzocco: "Per anni siamo andati alla ricerca dell'isola di utopia, l'isola che non c'è. Oggi dobbiamo constatare che abbiamo il dovere di realizzare un mondo migliore giorno per giorno, non nell'utopia, ma nella concretezza dei progetti sociali e politici, nella coerenza dei valori su cui tutti i giorni costruiamo individualmente e collettivamente la nostra vita e quella delle generazioni future...Oggi anche il silenzio è colpa, come colpa è restare in posti di responsabilità senza denunciare ciò che la propria coscienza impone. Sarebbe anche a vantaggio degli onesti rimasti, dei quali abbiamo ancora bisogno". Bellissima e piena di significato la frase: oggi anche il silenzio è colpa
Ieri sera Roberto Benigni su Rai1 ha dato vita ad uno spettacolo incredibile raccontando i princìpi fondamentali della Costituzione (ovvero i primi 12 articoli), come solo lui sa fare: da questi dobbiamo partire per rifondare la società italiana.

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