lunedì 24 dicembre 2012

Ecco il farmaco contro tutti i TUMORI

Avevo già letto qualcosa in queste ultime settimane in proposito, adesso però trovo un interessante articolo dedicato all'argomento pubblicato sul quotidiano la Repubblica di oggi e scritto da Gina Kolata (si tratta di un articolo pubblicato sul quotidiano The New York Times, tradotto per la Repubblica da Anna Bissanti): l'articolo è legato al biofarmaco che combatterebbe tutti i tumori. Per me è un argomento a cui tengo tanto, visto che da molti anni sono socio dell'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, http://www.airc.it). Alcuni dati su questa gravissima malattia, la malattia del secolo come da più parti chiamata: 7,8 milioni i decessi per tumore nel mondo ogni anno (pari al 13% del totale), di cui 1 su 3 è legato ad infezioni, ma entro il 2030, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i malati di cancro dovrebbe aumentare vertiginosamente a 21,4 milioni. In Italia, ogni anno vengono diagnosticati circa 364.000 tumori (56% uomini e 44% donne): negli uomini il più frequente è quello alla prostata (20%) seguito da polmone, colon-retto e vescica, mentre nelle donne il più frequente è al seno (29%) seguito da colon-retto, polmone e corpo dell'utero.
Ora, per la prima volta, tre case farmaceutiche (Merck, Roche e Sanofi) sono in procinto di sperimentare dei nuovi farmaci che potrebbe agire su varie forme di tumori (e quindi non più un farmaco specifico per ogni tipo di tumore): questi nuovi farmaci agiscono bloccando o distruggendo un solo versaglio ovvero una molecola responsabile di una funzione specifica che sviluppa la malattia, al contrario dei farmaci tradizionali i quali hanno princìpi attivi che svolgono la loro funzione terapeutica interferendo con numerosi processi fisiologici allo stesso tempo. L'obiettivo era quello di trovare una dose non tossica che potesse essere usata contro diversi tipi di tumore: ed ecco quindi questi biofarmaci che servono per curare diversi tipi di cancro indipendentemente dall'organo colpito. Questi biofarmaci intervengono riattivando una proteina (la p53) che nelle cellule malate o è disattivata da una mutazione genetica o è attaccata e bloccata da un'altra proteina: questa proteina p53, una volta riattivata, permette alle cellule con Dna danneggiato di autodistruggersi bloccando la proliferazione delle cellule malate. Sarebbe davvero una grande scoperta! Non è stato facile arrivare a questa scoperta: le speranze di questa proteina p53 iniziarono 20 anni fa quando la rivista "Science" la mise in copertina nominandola "Molecola dell'anno". Da allora le case farmaceutiche hanno cominciato le loro ricerche, non senza varie delusioni. Fino a quando si è arrivati alla scoperta di questi biofarmaci, cioè farmaci non tossici. Finora l'eseprimento è riuscito sui topi ma è stato somministrato con successo anche in essere umani colpiti da leucemia mieloide acuta e liposarcoma: a breve saranno testati su alcuni pazienti in Europa e successivamente degli USA.
Stiamo parlando di una malattia gravissima che, in varie forme, attacca molti organi: uma malattia assolutamente da debellare, ma non è facile farlo. Per debellarla serve soprattutto la ricerca scientifica: ecco perchè i vari Stati dovrebbero trovare sempre più fondi (anzichè tagliarli) per la ricerca! La lotta è ancora lunga, ma non senza speranze!

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