lunedì 24 dicembre 2012

Ecco com'è uno Stato LAICO

Abbiamo ancora davanti agli occhi la strepitosa interpretazione che Roberto Benigni ha fatto dei princìpi fondamentali della nostra Costituzione lunedì 17 gennaio in diretta su Rai1 (per la cronaca, quasi 13 milioni di telespettatori con il 44% di share!!!): davvero un bel esempio di TV educativa (quanto ce n'è bisogno in questo paese...). Mi ricollego a questi princìpi fondamentali (ovvero i primi 12 articoli, che sono le basi della nostra vita politica, sociale ed economica), per parlare di religione. Recita l'art. 3 della Costituzione italiana: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personale e sociali". E l'art. 7: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani". E l'art. 8: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano". Purtroppo sappiamo che l'Italia è, ancora oggi, tutto fuorchè un paese laico...
Scrivo questo perchè oggi sul quotidiano la Repubblica c'è un bel articolo di Vanna Vannuccini intitolato "Berlino: ecco la prima chiesa per tre religioni". Si tratta della Chiesa di San Pietro, la più antica della città e nel cuore della stessa: costruita nel 1600, aveva il campanile più alto di Berlino (ben 96 metri, dal quale le SS sparavano agli artiglieri dell'Armata rossa), e durante la seconda guerra mondiale subì gravissimi danni tanto che fu poi demolita da Ulbricht nel 1964. Da allora è rimasta sepolta sotto un parcheggio ed ora viene fatta risorgere dall'iniziativa di un'associazione privata che propio nelle fondamenta di tale chiesa darà origine ad una chiesa unica al mondo: una chiesa per tre religioni, dove cristiani, musumlmani ed ebrei potranno pregarvi. Ed anzi, potrà ospitare anche tutti coloro che non appartengono a nessuna religione. Certo, voi direte: ma siamo a Berlino, città multietnica per eccellenza? Vero. Gli stranieri qui sono il 13% (di cui il 6,5% è musulmano), ci sono oltre 250.000 turchi e, pensate, ben un'ottantina di moschee; gli ebrei sono 11 mila, i protestanti il 21,5% mentre i cattolici sono proprio una minoranza (appena il 9%). Senza dimenticare che a Berlino ci sono molti atei o agnostici: questi si possono conteggiare perchè in Germania chi non appartiene a nessuna fede religiosa deve fare una dichiarazione scritta all'Ufficio imposte e si viene esonerati dal versare le tasse ecclesiastiche (pari ad un 8% in più oltre a quelle normalmente versate allo Stato). Ah, che grande paese la Germania.
Ed ecco pertanto questa idea della chiesa condivisa: il progetto sarà affidato agli architetti dello studio Kuehn Malvezzi (che ha vinto la gara d'appalto), i quali costruiranno un cubo alto 44 metri rivestito di mattoni color senape (quelli tipici del Brandeburgo), al cui interno non ci saranno simboli religiosi: questo permetterà ad ogni comunità di celebrare a turno i propri riti in tre settori separati, oltre ad un quarto spazio dove potranno incontrarsi e pregare tutti assieme.
Davvero un bel esempio di Stato laico, di democrazia nel vero senso della parola: potrà mai essere possibile in Italia una cosa del genere (che, tra l'altro, è sancita dalla Costituzione)?

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