sabato 19 gennaio 2013

Cosa accadde dentro il cavallo di Troia?

Sergio Claudio Perroni, raffinato scrittore italiano e traduttore di narrativa inglese e francese, ne ha scritto sul tema il libro “Nel ventre” (edito da Bompiani, 120 pagg. costo € 14,00). Facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia del cavallo di Troia. Fonte wikipedia.it: “Il cavallo di Troia è una macchina da guerra che, secondo la leggenda, fu usata dai greci per espugnare la città di Troia. Questo termine è entrato nell'uso letterario, ma anche nel linguaggio comune, per indicare uno stratagemma con cui penetrare le difese. Dopo dieci anni di inutile assedio i greci, seguendo un piano ideato da Ulisse, finsero di rinunciare alla conquista della città e di tornare alle proprie sedi, lasciando sulla spiaggia un enorme cavallo di legno, per placare gli dei e propiziare il viaggio di ritorno in patria. All'interno del cavallo erano però nascosti i più valorosi guerrieri greci, guidati da Ulisse. I troiani, felici per lo scampato pericolo, trascinarono il cavallo all'interno delle mura, nonostante Laocoonte e la profetessa Cassandra avessero consigliato di non farlo. A un tratto comparve un greco di nome Sinone, il quale convinse il re che il cavallo era segno di pace, era un regalo. Di notte, mentre i troiani dormivano, i greci uscirono dal cavallo ed aprirono le porte della città ai propri compagni. Questi, dopo essersi nascosti con le loro navi dietro un'isoletta vicina di nome Tenedo, erano di nuovo sbarcati sulla spiaggia di Troia. Penetrati nella città, i greci colsero di sorpresa i troiani, che furono facilmente sopraffatti. Troia fu data alle fiamme. Secondo la Piccola Iliade esso conteneva 13 uomini, secondo Apollodoro 50, per Tzetze 23, mentre nei Posthomerica (versi 641-650) Quinto Smirneo dà il nome di trenta capi, e dice che ce ne erano anche molti di più. Nella tarda tradizione essi vennero stabiliti in quarantuno. Ecco l'elenco dei loro nomi: Odisseo (capitano), Acamante, Agapenore, Aiace d'Oileo, Anfimaco, Anticlo, Antifate, Cianippo, Demofonte, Diomede, Echione, Epeo, Eumelo, Eurialo, Euridamante, Eurimaco, Euripilo, Filottete, Ialmeno, Idomeneo, Ifidamante, Leonteo, Macaone, Mege, Menelao, Menesteo, Merione, Neottolemo, Peneleo, Podalirio, Polipete, Stenelo, Talpio, Tersandro, Teucro, Toante e Trasimede”.
Ma lo scrittore si è chiesto: cosa successe dentro il cavallo di Troia in quel lasso di tempo di 24 ore da quando Agamennone lascia la costa a quando il cavallo entra nella città di Troia? Ne ha scritto un romanzo per immaginare cosa hanno fatto questi uomini dentro questo cavallo, cercando una metafora di questa storia con la condizione umana. La giornalista Brunella Schisa ha intervistato lo scrittore per l'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 18 gennaio 2012. Alla domanda: “Lei racconta la paura e la tensione dei tre protagonisti (i re Ulisse, Epeo e Neottolemo), c'è chi arriva a pensare che Agamennone li abbia traditi e sia partito sul serio”, lo scrittore risponde: “Ho immaginato i pensieri, i dubbi, le paure di quei tre, che alla luce della candela, impossibilitati a vedere fuori, se non dagli occhi del cavallo, procedono alla cieca”. La giornalista allora domanda: “Con loro c'è però Atena, che mostra ai tre quello che c'è fuori” e lo scrittore risponde: “Soprattutto quello che li aspetta ma, salvo Epeo, che non ha paura, gli altri non vogliono saperlo. Neottolemo, per esempio, non sa di quale sangue si macchierà (lui, figlio di Achille, ucciso da Ettore, non sa come si vendicherà)”.
Come già detto, si tratta di un romanzo che è una metafora della condizione umana, uomini che barcollano nel buio senza sapere quale sarà il loro destino. Leggendo queste righe ho pensato al popolo italiano: popolo che sta viaggiando nel buio di questa crisi non solo economica ma anche sociale, culturale, etico-morale. Facendo una metafora, siamo (noi popolo italiano) dentro il cavallo di Troia che vuole sfondare questa politica, prendere il sopravvento di questa classe politica ignobile, ma navighiamo nel buio delle prossime elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013, nel buio perchè purtroppo l'offerta politica è (anche questa volta, purtroppo) davvero troppo scadente per il nostro paese.

Nessun commento: