domenica 27 gennaio 2013

Sud Italia: bando per MENO RIFIUTI

Ormai la raccolta differenziata dei rifiuti è entrata nella nostra vita, ove più ove meno: è diventata ormai un rito della nostra vita quotidiana, che ci porta a differenziare il più possibile i rifiuti che produciamo. Fateci caso a quanto rifiuto secco producete a casa vostra: io personalmente ne faccio sempre meno e comunque è una quantità assolutamente minima rispetto al totale dei rifiuti che produco. Moltissimi i rifiuti infatti che si possono separare e recuperare: plastica, carta, vetro, alluminio, umido, pile, medicinali scaduti, olio esausto (d'auto e di cucina), verde da giardino, vestiti, ferro, legno, polistirolo, rifiuti ingombranti, elettrodomestici. Ecco perchè dico che ciò che va nel rifiuto secco è davvero una minima parte: tutti i rifiuti che ho appena nominati vanno all'industria del riciclo (ove tornano a nuova vita) permettendo un notevole risparmio di materia prima, e questo processo (unito alla minima quantità di rifiuto secco) permette di aver sempre meno bisogno di discariche e di non aver mai bisogno degli inceneritori che per quanto eccellenti che siano espellono comunque in atmosfera sempre residui di combustione. Purtroppo la raccolta differenziata non è sviluppata in maniera omogenea nel nostro Paese: al Nord siamo mediamente al 49,1% del rifiuto totale prodotto (che in Italia è di 23 kg pro capite in più rispetto alla media europea...), al Centro al 27,1% e al Sud solo al 21,2% (dati riferiti al 2010). Da questi dati notiamo l'evidente abisso tra Nord e Sud Italia (ma anche il Centro...), anche se devo dire che anche al Nord Italia una raccolta differenziata al 49% non gli fa onore: se guardo personalmente quanti rifiuti riesco io a riciclare a casa mia, posso benissimo dire che sono nell'ordine dell'80% costante, forse anche di più. Come mai? Beh, intanto incide molto un fatto culturale, in quanto molti italiani ancora non si sono resi conto dell'importanza della raccolta differenziata e non si impegnano quindi nel migliorare la separazione dei rifiuti; e poi incide la volontà dell'Amministrazione comunale, come ad esempio la scelta tra la raccolta porta a porta (come dovrebbe essere ovunque) o la raccolta presso i cassonetti pubblici o le isole ecologiche, o dove addirittura la raccolta non viene potenziata.
Ora apprendo da un articolo di Antonella Barina sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica (http://www.repubblica.it) del 25 gennaio 2013 che è nata la “Fondazione con il Sud”, un ente no profit nato dall'alleanza tra il Terzo Settore e fondazioni di origine bancaria per promuovere lo sviluppo sociale nel nostro Meridione: questa Fonfazione ha appena istituito un bando (con stanziamento di 5 milioni di euro) perchè gli enti no profit delle provincie del Sud Italia che producono meno rifiuti (che secondo l'Istat sono Avellino, Benevento, Cosenza, Vibo Valentia, Potenza, Foggia, Lecce, Nuoro, Enna e Caltanisetta) propongano delle iniziative per aumentare la raccolta differenziata mandando in discarica meno rifiuti possibili (queste iniziative possono essere: la creazione di nuovi punti di raccolta differenziata; la distribuzione “alla spina” di latte, zucchero, detersivi, ecc...; idee per il riuso o il riciclo di materiali usati; alternative all'utilizzo di prodotti “usa e getta”; ecc...). Tutte le associazioni e le cooperative interessate possono presentare ora i loro progetti da mettere poi in pratica assieme alle istituzioni, alle università, ai centri di ricerca e alle aziende, ma devono sempre avere l'impegno e la partecipazione dei Comuni. Il bando (che trovate al sito http://www.fondazioneconilsud.it) scade il prossimo 6 marzo: la selezione dei progetti migliori avverrà nei mesi immediatamente successivi. I vincitori riceveranno subito un anticipo dei soldi e poi finanziamenti dilazionati nel tempo, mentre l'attuazione dei progetti sarà monitorata dalla stessa Fonfazione con il Sud.
Davvero una bella iniziativa: si tratta di un processo assolutamente democratico quello della raccolta differenziata, che indica un grande senso civico da parte della popolazione oltre (e soprattutto) che per il grande impatto positivo per l'ambiente (lotta all'inquinamento delle falde acquifere da parte delle discariche, all'inquinamento dell'aria da parte degli inceneritori, all'inquinamento a livello globale per la mancata lavorazione di materie prime necessarie per i nuovi prodotti che invece si possono ottenere dal singolo riciclo). Confidiamo ora in iniziative davvero innovative.

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