sabato 20 aprile 2013

Natura: un passaporto per gli STRUMENTI MUSICALI

Alcune settimane il "Fish and Wildlife Service USA" ha proposto un passaporto per gli strumenti musicali realizzati con prodotti derivanti da specie naturali in pericolo (basti pensare all'avorio delle zanne d'elefante utilizzato per gli archetti dei violini, i legni pregiati come l'ebano, l'acero duro del Nord America e il legno di rosa utilizzati per fabbricare le chitarre o il legno di pernambuco utilizzato per fabbricare i violini, altri legni pregiati per costruire viole, contrabbassi e clavicembali, o strumenti musicali inseriti in gusci di tartaruga).
Finora vi era solo la necessità di un documento di permesso che consentisse il passaggio alla dogana di questi pregiati strumenti, ed esponeva gli artisti a tutti i ritardi del caso: ora però ci sarà questo passaporto che è stato approvato a Bangkok dal CITES (ovvero la "Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione", http://www.cites.org). Tale passaporto faciliterà gli spostamenti dei manufatti a livello internazionale mediante un sistema globable di certificati, eliminando le noie burocratiche: la sua validità, non applicata alle transazioni commerciali, durerà tre anni. Nel caso in cui gli strumenti contengano parti di animale vietate dalla CITES essi non potranno circolare, a meno che non siano stati realizzati prima dell’introduzione del divieto stesso. Il passaporto avrà una triplice funzione: permetterà una maggiore protezione di specie animali e vegetali già di per sé a rischio, consentirà una lotta contro il commercio di strumenti antichi esportati illegalmente e farà risparmiare problemi doganali ai musicisti in viaggio che devono affrontare controlli diversi tra un Paese ed un altro.
Certamente l'aspetto della salvaguardia della natura e dell'arte è quello fondamentale: già ora comunque si stanno seguendo nuove strade. I liutai italiani, ad esempio, stanno studiando l'uso di nuovi materiali per evitare quelli provenienti da specie a rischio. Come ha detto la professoressa Anna Lucia Maramotti Politi, presidente dell'Associazione liutaria italiana (http://www.associazioneali.it), in alcune righe pubblicate da Alessandra Baduel sul quotidiano la Repubblica dell'8 marzo 2013: “Noi abbiamo appena iniziato uno studio per trovare nuovi materiali con risultati meccanici altrettanto positivi sulla qualità del timbro musicale: vogliamo arrivare a smettere del tutto di usare prodotti di specie a rischio”.

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