sabato 20 aprile 2013

Tutela e restauro delle STAZIONI DI SERVIZIO

Aurelio Magistà, in un articolo della sua rubrica “Case & Cose” sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 1° marzo 2013, scrive: “La stazione di servizio è uno di quei posti che non vediamo. Ci andiamo per fare rifornimento, ma se dovessimo descriverne una o indicare quali ci piacciono di più, non sapremmo cosa dire. E magari troveremmo la questione in bilico fra lo stravagante e l'irrilevante”. Direi che ha ragione, infatti non la consideriamo un luogo. Cosa che invece succede ad esempio negli Stati Uniti, dove per le stazioni di servizio della benzina l'attenzione è molto diversa: finita la loro funzione non vengono dismesse, come succede qui in Italia, ma rinascono e vengono convertite ad una nuova vita.
Quante ne vediamo nel nostro paese di chiuse, completamente abbandonate, in attesa di essere bonificate e distrutte: negli Stati Uniti no, vengono convertite ad altri usi, anche perché vengono considerate come parte della storia dell'architettura. A tal proprosito è uscito un libro, intitolato “Tutela e restauro delle stazioni di servizio” e scritto da Susanna Caccia (edito da Franco Angeli, 303 pagine, costo € 36), ricchissimo di testimonianze fotografiche e che cerca di spiegare l'importanza di queste stazioni di servizio che, come dice Aurelio Magistà, fanno parte del paesaggio, che è un bene di tutti.
E allora perchè demolirle anziché riconvertirle ad altri usi? Ad esempio la stazione di servizio di Trieste del gruppo di architetti BBPR, risalente al 1953, nel 2008 è divenuta un “distributore di cultura”, ovvero uno spazio espositivo e luogo di incontro per conferenze, mostre e proiezioni. A Lido di Camaiore (in provincia di Lucca) un vecchio distributore vicino al lungomare è diventato un punto informativo per i turisti. A Foiano, vicino ad Arezzo, un vecchio chiosco per la distribuzione di carburanti è stato trasformato in un distributore di acqua naturale e gassata refrigerata, ribattezzato “Il Fontanello” (l'acqua naturale è gratuita mentre quella frizzante viene venduta a 5 centesimi al litro). Quindi un messaggio a proprietari delle stazioni di servizio dismesse e alle Amministrazioni pubbliche: recuperiamole, preserviamo un pezzo di storia e d'arte del nostro paese, sarebbe un ottimo segnale per la nostra (già) bistrattata cultura...

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