domenica 29 settembre 2013

Ecco le nuove parole dello Zingarelli 2014

Nicola Zingarelli (1860-1935) è stato letterato umanista e filologo, si laurea in lettere a Napoli nel 1882. In seguito perfezionerà i suoi studi in Germania a Breslavia, prima, e Berlino, poi. Insegna in alcune scuole a Palermo, Campobasso, Ferrara e Napoli fino al 1906 quando vince un concorso e diventa professore di storia comparata delle letterature neolatine all'Università di Palermo. Nel 1916 assume la cattedra di lingue e letterature romanze all'Università di Milano che occupa fino al 1932 quando passa a quella di letteratura italiana. Il Vocabolario della Lingua Italiana è senz'altro la sua opera più conosciuta. Inizia a lavorare alla sua stesura nel novembre del 1912 e nel 1917 comincia la pubblicazione a fascicoli per conto degli editori milanesi Bietti e Reggiani. La prima raccolta in volume risale al marzo 1922 ed è già una seconda edizione, avendo Zingarelli rimesso mano personalmente alla compilazione. In una delle prefazioni scrisse: “Mai non è apparsa tanto evidente la mutabilità delle lingue come nel tempo dallo scoppiar della guerra ai giorni presenti. Non meno rivoluzionari sono stati i progressi dell'aviazione, della radiotelegrafia e dell'automobilismo. Il Vocabolario a distanza di pochi anni mi pareva invecchiato; e bisognava dunque rifarlo in parte, oltre che ricorreggerlo. Ricorretto, rimutato, aggiornato, esso sta in questa nuova edizione”
E infatti il vocabolario deve essere aggiornato di continuo, per i vari termini che vengono coniati con l'evolversi della società (Massimo Arcangeli, direttore dell'Osservatorio linguistico Zanichelli, ha spiegato a Raffaella De Santis per il quotidiano la Repubblica: "Le parole sono simili ai fenomeni carsici, esplodono, si innabissano e poi magari si ripresentano. È importante tenerle a lungo sotto osservazione, valutarne la frequenza d'uso e anche il peso qualitativo e culturale. I mutamenti della lingua sono molto veloci, è naturale che a volte si arrivi in ritardo"). E così nell'edizione 2014 del vocabolario Zingarelli vengono proposte ben 1500 nuove parole: tra queste "adultescente" (persona tra i 20 e i 30 anni le cui condizioni di vita e la cui mentalità sono considerate simili a quelle di un adolescente), "archeoturismo" (settore del turismo legato ai siti archeologici), "calpestabile" (che può essere calpestato, spesso riferito alle superfici di vendita degli edifici), "cocoprò" (inteso sia come sigla del contratto di collaborazione sia come chi lavora con un contratto finalizzato alla realizzazione di un progetto), "ludopatia" (dipendenza patologica da giochi d'azzardo o lotterie a premi), "riproteggere" (inteso nel campo dell'aviazione civile come il collocare su un altro volo un passaggero che non ha potuto partire per la cancellazione del volo prenotato), la ben nota "rottamatore" (inteso non solo come colui che si occupa della rottamazione specie di veicoli, ma soprattutto nel linguaggio giornalistico e politico colui che si propone di allontanare e sostituire un gruppo dirigente considerato antiquato), "videointervista" (un'intervista registrata per video o rete), "shortino" (bicchierino di bevanda molto alcolica). Tra le new entry ci sono molti vocaboli che esistono da anni, o addirittura da decenni, ma che solo ora sono entrati nel gergo comune uscendo dal loro ristretto campo d'uso: tra questi, ludopatia (risalente al 1997), clemenziale (1977), cronoprogramma (1981), geolocalizzare (1997), infomobilità (1995), sbigliettamento (1966). 
Non so voi, ma la parola che più apprezzo e che più mi entusiasma tra quelle entrate nello Zingarelli 2014 è "rottamatore" (e di conseguenza "rottamazione"). Ogni riferimento alla politica è puramente casuale....

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