lunedì 23 settembre 2013

Il LAGO DI OCRIDA e la preistoria

Non so quanti di voi conoscano il Lago di Ocrida e dove sia, quindi facciamo una breve lezione di geografia. Il lago di Ocrida (in macedone: Охридско Езеро, Ohridsko Ezero; in albanese: Liqeni i Ohrit, più raramente Liqeni i Pogradecit (Lago di Pogradec) è uno dei maggiori laghi della penisola balcanica ed è considerato uno dei più antichi della Terra. Il lago è situato ad un'altitudine di 695 m s.l.m., ha una superficie di 349 km² (370 km² è la superficie del lago di Garda) e la massima profondità raggiunge i 289 m. Il lago appartiene per circa due terzi alla Repubblica di Macedonia e per il resto all'Albania. Le città principali sulla costa macedone sono Ocrida (Ohrid) e Struga mentre il centro più importante della parte albanese è la città di Pogradec. Il lago è noto per la fauna ittica caratterizzato da un elevatissimo tasso di endemismo, alcune specie di pesci endemiche del lago sono la trota del lago di Ocrida ed il carpione del lago di Ocrida. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_di_Ocrida
Scrivo di questo lago perché ho trovato un interessante articolo di Simone Porrovecchio sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 26 luglio 2013, dedicato proprio a quello che è non solo il più antico lago europeo ma uno dei più antichi al mondo (assieme al Lago Bajkal in Russia, al Biwa in Giappone, al Malawi e al Tanganika in Africa e al Titicaca in Sudamerica): tra l'altro è anche sito Unesco dal lontano 1979.... La notizia curiosa è che nelle sue acque sono sopravvissute 212 specie di animali preistorici!! Tra queste trote giganti, sanguisughe rosa, molluschi con involucri a coste, carpe nere giganti, lumache con conchiglia del Mesozoico, crostacei ed alghe preistoriche, nonché almeno 30 diversi tipi di ciliati (ovvero organismi unicellulari risalenti a ben 2 milioni di anni fa...)! Ora un team di scienziati dell'Università di Colonia vuole scoprire il mistero di queste specie resistite nel lago addirittura dalla preistoria: il team è guidato dal professor Thomas Wilke, ma ci sono anche scienziati italiani guidati dal ricercatore Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa (il gruppo italiano partecipa al programma internazionale di perforazione continentale, denominato “International Continental Scientific Drilling Program”, http://www.icdp-online.org/front_content.php): questo perché si stanno effettuando dei carotaggi sotto il fondale del lago con accurati sistemi di mappatura idroacustici, per capire l'impatto di eventi geologici e cambiamenti climatici nel lago. I carotaggi sono già iniziati e si sono scoperte ceneri vulcaniche provenienti dall'Italia (!!), detriti dell'era glaciale e uno strato di conchiglie di oltre un milione di anni fa. Si è anche scoperto che almeno una volta il lago è rimasto completamente asciutto e che varie specie si sono estinte di recente. 
Tutto questo servirà a capire i cambiamenti passati in aree come quella del Mediterraneo centrale, per capire anche i cambiamenti che ci aspettano, ad esempio tappe e tempi dell'evoluzione. Avanti quindi con la ricerca (fondi economici permettendo...).

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