lunedì 23 settembre 2013

Lo ZIBALDONE di Leopardi tradotto in inglese

Lo Zibaldone, o col titolo completo "Zibaldone di pensieri", è un diario personale che raccoglie una grande quantità di appunti scritti tra il 1817 e il 1832 da Giacomo Leopardi, per un totale di 4.526 pagine. Si tratta di annotazioni di varia misura e ispirazione, spesso scritte in presa diretta e pertanto caratterizzate da un tono di provvisorietà, da uno stile per lo più asciutto; a volte brevissime, a volte ampie e articolate per punti. Eppure la loro importanza è fondamentale, in quanto contengono un notevole insieme di temi e spunti che spesso costituirono ispirazione prima per i Canti, le Operette morali, e, soprattutto i Pensieri. In qualche caso, invece, queste pagine vedono riflettersi quanto già detto altrove, o riportano commenti su libri letti, osservazioni su incontri o esperienze, ecc... Sono di particolare interesse le numerosissime pagine che elaborano gli elementi essenziali della poetica e del pensiero di Leopardi, di cui il lettore può cogliere l'intimo dinamismo e il procedere per successivi momenti problematici. Tra l'11 luglio e il 14 ottobre 1827 Leopardi stesso ne redasse un indice tematico (evidentemente incompleto, visto che continuò a scriverlo fino al 4 dicembre 1832). Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Zibaldone
Scrivo questo perché apprendo da Emilia Ippolito (in un suo articolo pubblicato sul settimanale L'Espresso del 19 settembre 2013) che ora l'opera del Leopardi sarà tradotta in inglese! L'ha mandata alle stampe la casa editrice Penguin (pubblicata anche negli USA da un'altra casa editrice): 2.502 pagine al costo di 50 sterline, ed ha già raccolto recensioni molto entusiaste da parte di grandi giornali (Financial Times, The Guardian, The Indipendent, The Sunday Times). Come si è arrivati alla traduzione? Ci sono voluti ben 7 anni e 7 traduttori che hanno lavorato in simultanea collaborando tra loro, il tutto con la direzione di Michael Caesar (laureato a Cambridge in letteratura italiana e docente di Italianistica all'Università di Birmingham) e di Franco D'Intino (docente di Italianistica presso l'università La Sapienza di Roma e direttore del Leopardi Centre dell'Università di Birmingham, http://www.birmingham.ac.uk/research/activity/leopardi/index.aspx). L'idea era partita dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati (http://www.centrostudileopardiani.it/). Alla domanda sul perché di un'edizione inglese dello Zibaldone e perché proprio ora, Caesar risponde: “Dall'eremo della biblioteca paterrna Leopardi esprimeva pensieri, commenti sul mondo che lo circondava, che lo stimolava intellettualmente o che amareggiava il suo animo sensibile e solitario. Penso che tutto ciò sia molto interessante anche per i lettori di oggi”. Osservando che Leopardi nell'opera esprime un'opinione, torna sull'argomento, a volte giunge a una conclusione, altre lasciando aperta una questione, Caesar dichiara: “Non è forse un modo di fare ricerca, e scriverne, senz'altro moderno e perfino post-moderno?”
Ha perfettamente ragione. E poi, volete mettere l'orgoglio italiano di vedere un'opera rappresentativa della nostra storia fare il giro del mondo?

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